Quest’anno il 2° raduno nazionale astrofili alle Vallette di Ostellato (FE) si spalma su ben 7 giorni: il 23-24-25-26 Aprile e l’ 1-2-3 Maggio, sfruttando quindi tutti i ponti e le festività primaverili. Nel prato accanto all’osservatorio è ancora una volta presente il planetario itinerante, che viene installato già la settimana prima per coinvolgere le scuole del territorio.
Anche stavolta la manifestazione ha ampio risalto sui quotidiani locali, mentre a livello nazionale può sempre contare sulla rivista Il Cielo, ora divenuta Coelum dopo un cambio editoriale e su alcuni sponsor come la ditta Global che garantisce il collegamento Internet e Tuttocomputer per la fornitura dei Pc. Il panorama delle attrazioni di CielOstellato ’98 si arricchisce poi della mostra di meteoriti di Romano Serra del planetario di S.Giovanni in Persiceto e di prove strumentali effettuate sul campo.
Tutto il Columbia, in particolare Ferruccio Zanotti, Michele Bonadiman, Massimo Riccardi, Alessandro “Faro” Farinelli, Matteo “Jester” Stabellini, Gianluca “Giangi” Sorrentino, Roberto Bonventi, Arianna Ruzza ed i nuovi volenterosi soci Nicola Galvani, Matteo “Goemon” Mantovani, Davide Andreani e Alan Barbi, si adopera i giorni precedenti alle Vallette per la buona riuscita del meeting.
Il 2003 si prospetta come un anno ricco di eventi astronomici , fortunatamente in gran parte visibili dal nostro paese.
Si comincia il 7 Maggio con il transito di Mercurio sul sole, avvenimento piuttosto raro, che quel giorno inizia per l’Italia già all’alba. Attorno alle 7 del mattino lo osservo col telescopio Tansutzu ( 114/1000) da casa del collega Ferruccio Zanotti mentre lo passo a prendere per recarci al planetario. Il dischetto nerissimo del pianeta ha appena iniziato la sua lenta “eclisse” e si nota chiaramente a nord di una grossa macchia solare. Tutto il fenomeno viene poi seguito dalla scuola media di Revere (MN), che da qualche giorno ospita il nostro planetario itinerante, allestito con l’aiuto dell’amico Andrea Binder, con la consapevolezza di non poter più vedere un transito di Mercurio fino al 9 Maggio 2016! Le scolaresche osservano entusiaste al telescopio, chissà quanti di loro si ricorderanno di questa rara osservazione…
Il nostro planetario itinerante alla scuola media di Revere (MN)
Tentativo di foto al telescopio Tansutzu del transito di Mercurio sul sole
Il pasto alla mensa scolastica dopo il montaggio
Transito di Mercurio sul sole, foto da castfvg.it
Il 16 del mese un’eclisse totale di Luna all’alba viene seguita direttamente dalla finestra della camera, dopo che per un’errata valutazione della data e degli orari pensavamo di osservarla la sera successiva con ritrovo all’osservatorio di Ostellato assieme ad un certo numero di amici e appassionati… L’eclisse comincia alle 3.05 del mattino con l’ingresso della Luna nel cono di penombra e alle 4.00 l’ombra della Terra ha già coperto quasi la metà del nostro satellite. Mezz’ora dopo alle 4.30 la Luna è molto bassa sull’orizzonte, quasi interamente eclissata. Non si notano accenni di arrossamento, la parte in ombra è nera. Nel momento della totalità attorno alle 5.00 la Luna scompare dietro lontani cirri ormai bassissima.
Eclisse totale di Luna, foto da castfvg.it
Eclisse totale di Luna, foto da castfvg.it
Eclisse totale di Luna, foto da castfvg.it
A questo punto c’è molta attesa per il fenomeno più bello di quelli visibili in Italia, l’eclisse parziale di sole del 31 Maggio…
L’eclisse è visibile all’alba e per vederla io e Ferruccio partiamo alle 4 del mattino di questa calda e afosa primavera per recarci al Lido di Spina (FE), ove osservare al meglio il sole eclissato che sorge dal mare. Ci raggiunge poi anche l’amico Riccardo Gennari, maestro yoga e guida naturalistica, che rimane come noi ammutolito dallo spettacolo della falce luminosa appoggiata sull’Adriatico, mentre attoniti pescatori in lontananza si chiedono a gran voce se sia la Luna o il sole, spettacolare! Unico neo durante le osservazioni, la quantità inverosimile di zanzare…
Durante l’estate, una delle più torride sperimentate, Marte si avvia alla Grande opposizione, che avviene il 27 Agosto e attorno a quel periodo fioriscono gli appuntamenti, le conferenze e le serate osservative che ci vengono richieste grazie al can can mediatico. Ad esempio la conferenza a Casa Monti ad Alfonsine (FE), il planetario gonfiabile a Torriana (RN) all’osservatorio naturalistico della Valmarecchia nei pressi di S.Marino e le osservazioni pubbliche con telescopio al Buskers Festival di Ferrara e all’osservatorio di Ostellato (FE). Il 27 agosto, Marte brilla con una magnitudine attorno alla -3, quasi come Venere ma di un inquietante colore rosso. Non è mai stato così vicino alla Terra negli ultimi 59.000 anni e non lo sarà così per i prossimi 24.000! Per vicinanza si intende 55 milioni di km circa…
Il Planetario gonfiabile a Torriana (RN)
Osservazioni col telescopio al Buskers Festival di Ferrara
Aperture al pubblico dell’osservatorio Paolo Natali di Ostellato (FE)
Questo si traduce in un dischetto di 25 secondi d’arco, non certo le dimensioni o la spettacolarità che si aspetta la maggior parte del pubblico profano, che rimane inevitabilmente deluso…sopratutto per ciò che ha promesso la TV, ovvero un Marte grande come la Luna! Ciò nonostante, migliaia di persone accorrono quella sera al nostro telescopio in Piazza Trento Trieste a Ferrara e all’osservatorio di Ostellato. Ma sicuramente il risultato più sorprendente ed eccezionale insieme, lo ottiene Ferruccio quella notte stessa quando in solitaria si reca ad Ostellato e col CCD collegato al Newton da 45 cm, grazie alle particolarissime condizioni di seeing che hanno reso famoso il luogo, riesce ad ottenere con le opportune elaborazioni una foto strepitosa di Marte. Per ricchezza di particolari è paragonata dalla rivista Sky and telescope addirittura alle immagini dell’Hubble Space Telescope!
Foto di Marte di Ferruccio Zanotti al telescopio dell’osservatorio di Ostellato
Ma il fenomeno più spettacolare di questo 2003 rimane l’eclisse totale di sole del 23 Novembrfe visibile ahimè in Antartide…Purtroppo con Robintur non ci proviamo neanche ad organizzare il viaggio, veramente difficoltoso e oneroso e solo la spedizione di Fred Bruenjes riesce nell’impresa realizzando una documentazione video-fotografica eccezionale. Le geometrie orbitali fanno sì che in Antartide il sole eclissato sia letteralmente appoggiato all’orizzonte e solo le caratteristiche di limpidezza estrema di questo continente, con il cielo più trasparente della Terra, consentono di osservarla. Nel video si nota anche una rarissima ripresa delle ombre volanti, fenomeno visibile appena prima e dopo la totalità dovuto all’interferenza degli utlimi bagliori che provengono dal sole, come tenui ombre che scorrono veloci , meglio visibili su superfici chiare. La speranza a questo punto è quella di riuscire a vedere la prossima eclisse totale in Antartide, quella del 4 Dicembre 2021!
Foto di Fred Bruenjes
Foto di Fred Bruenjes
Dalla spettacoleare spedizione in Antartide di Fred Bruenjes
Il Planetario itinerante e l’Osservatorio nell’area Star Party
L’organizzazione di uno Star Party alle Vallette di Ostellato in provincia di Ferrara, la sede dell’osservatorio sociale del Gruppo astrofili Columbia, nasce nell’inverno del 1997 durante le memorabili apparizioni della cometa Hale Bopp.
L’idea è quella di sfruttare la splendida location dell’agriturismo “Le Vallette” di Ostellato, che offre oltre ad uno dei cieli più bui della provincia ferrarese, ampi prati che possono accogliere i telescopi degli astrofili, una sala conferenze, 2 ristoranti di cui La locanda delle Tamerici del celebre chef Igles Corelli, bungalows, possibilità di gite per birdwatching nelle adiacenti “valli”( ci troviamo all’interno del Parco del Delta del Po!) e non ultimi il nostro osservatorio ed il nuovo planetario itinerante a disposizione del pubblico. Rispetto al famoso star party di montagna di St.Barthelemy in Val d’Aosta, il nostro sarà uno star party di pianura e si chiamerà CielOstellato-Meeting Nazionale Astrofili, richiamando il nome del paese. Rappresenterà un’occasione unica per osservare il cielo immersi nella natura!
Sento parlare per la prima volta di questa cometa nel Febbraio 1996, quando assieme a Ferruccio, Michele ed altri volontari del Gruppo astrofili Columbia di Ferrara mi trovavo presso la Sala Efer, in centro città, proprio davanti al Castello Estense, nell’ambito di una mostra da noi organizzata con foto e strumenti astronomici per pubblicizzare l’associazione e raccogliere nuovi iscritti… Paolo Colona, direttore scientifico del gruppo, entra di corsa portandoci la notizia di una cometa scoperta da poco dall’astrofilo giapponese Yuri Hyakutake, che passerà tra un mese vicinissima alla Terra a meno di 15 milioni di km e quindi con tutte le carte in regola per diventare una Grande Cometa!
Il mio primo avvistamento della Hyakutake avviene proprio il mese dopo, il 19 Marzo 1996 dal cortile di casa, quando la cometa si trova a transitare nella costellazione della Vergine. La magnitudine stimata è circa 4 e le dimensioni 20/25’. “Dopo una decina di giorni di inutili tentativi a causa del brutto tempo, finalmente riesco ad avvistarla approfittando di un provvidenziale squarcio. Il cielo è piuttosto mediocre ma ciò nonostante, col binocolo è subito evidente come un bozzolo luminoso e sfumato. Anche ad occhio nudo si indovina come una debole stella sfuocata, ma al 114 appare in tutta la sua evidenza: un nucleo puntiforme molto luminoso cui fa da contorno una chioma molto sviluppata e con un po’ di difficoltà un accenno di coda a ventaglio in direzione sud-ovest, molto corta. Secondo le previsioni diverrà nei prossimi giorni luminosissima , addirittura la più luminosa degli ultimi 50 anni! Da notare che appare molto simile alla Halley, prima ed ultima cometa da me osservata più di 10 anni fa.”
…Nel frattempo una luminosa cometa si sta rendendo visibile sul far del tramonto, è la cometa McNaught, dal nome dello scopritore, già noto per i suoi studi sulle meteore Leonidi. Ma è molto bassa sull’orizzonte e occorre un cielo sgombro e molto limpido per vederla, pare sia di magnitudine -1…un rapido ed improvviso aumento di luminosità non previsto dagli astronomi! L’ultima cometa degna di nota risale a 2 anni fa ed è stata la Macholz, osservata dal valico della E45, di ritorno da un impegno planetaristico a Cassino e fotografata da Ferruccio Zanotti in congiunzione con le Pleiadi. Vista l’importanza del nuovo oggetto decidiamo io e Ferruccio di tentare qualche osservazione allontanandoci il pomeriggio del 9 Gennaio 2007 dal perenne cielo nebbioso di Ferrara. La meta prescelta, anche su invito dell’astrofilo Paolo Lazzarotti della ditta Astromeccanica, è il Monte Giogo sull’Appennino ligure, al confine con quello emiliano.
Cometa Macholz-Gennaio 2005-Foto di Ferruccio Zanotti
Monte Giogo
Arrivati a Parma, la nebbia si dirada, ma permane una velatura che a mio avviso sul Monte Romano vicino a Brisighella, altra meta possibile, non avremmo trovato. Tra l’altro sulla Parma-La Spezia inizia ad addensarsi una nuvolaglia grigia e inesorabile. Ferruccio è in costante contatto con Lazzarotti che arriva dalla parte opposta e sostiene con ottimismo un cielo sgombro dalla parte del Giogo. E’ così che con una cieca fiducia nel Lazzarotti ci fiondiamo nonostante il grigiore su per il Giogo fino a 1500m dove nei pressi del graziosissimo paesino di Rigoso, in una vallata dominata da un poderoso monte innevato, il cielo è sì sgombro, ma solo allo zenit, mentre all’orizzonte si addensano km di velature.
Ci incontriamo con Paolo, un po’ rammaricato per il risvolto climatico e mestamente ce ne andiamo a bere qualcosa a Rigoso, con un freddo pungente e penetrante. Ferruccio tuttavia non demorde e nel viaggio di ritorno medita per il giorno dopo una impegnativa trasferta al Passo Giau, a Cortina, dove Alessandro Dimai ed il gruppo astrofili di Cortina hanno nei giorni scorsi osservato e fotografato la cometa. Io sono piuttosto provato e declino l’invito a partecipare. Tuttavia il mattino dopo mi arriva una telefonata di Ferruccio: “La cometa è mostruosa! E’ di -3! Da Cortina si è vista ad occhio nudo con una coda di 5°, io vado a Cortina!”Io soppeso un po’ scettico, visto che dal Monte Romano, decisamente più vicino a noi, ieri Enrico Montanari l’ha osservata…
Tutto inizia il venerdì 7 Giugno 1996, nel corso di una serata di routine di apertura al pubblico dell’osservatorio Paolo Natali di Ostellato (FE), l’osservatorio sociale del gruppo Astrofili Columbia di Ferrara… La sera pur con una debole foschia, sembra adatta alla ricerca di oggetti esigui del profondo cielo, ma per accontentare il pubblico le osservazioni vengono limitate agli oggetti più luminosi e spettacolari della volta celeste. Quando verso mezzanotte la maggior parte degli ospiti defluisce e rimangono solo i più stoici e Matteo Stabellini detto “Jester”del Columbia che mi aveva accompagnato, decido di tentare l’osservazione della famosa cometa Hale Bopp, una cometa di cui si parla da un anno, dal momento cioè della sua scoperta.
La cometa, secondo le previsioni dovrebbe diventare luminosissima tra 9 mesi, alla fine di Marzo durante il suo perielio, possiede infatti un nucleo considerevole ( 40 Km ) e ha mostrato una forte produzione di poveri già al momento della sua scoperta, quando si trovava ancora oltre l’orbita di Giove…In teoria questa sera la cometa dovrebbe essere ben visibile al nostro Newton da 45 cm essendo prevista di magnitudine 6,7, ovvero alla portata di un binocolo. Subito tra il pubblico si crea un’attesa spasmodica e quando la inquadro nel cercatore come una macchia sfumata nel Sagittario, poco a nord di Giove, un urlo di Jester in quel momento sulla scala all’oculare del Newton fa tremare la cupola..!
Emozionato mi avvicino anch’io e lì ogni dubbio residuo che si tratti proprio della Hale Bopp scompare. All’oculare da 25 mm appare in tutto il suo splendore: le dimensioni sono medio-piccole tuttavia si riconosce la chioma appuntita e una coda a ventaglio già ben sviluppata. Inoltre facendo attenzione si può notare una pronunciata curvatura della chioma stessa che la fa somigliare ad una galassia a spirale. Effettuo un disegno, a testimoniare la storica osservazione: sarà la prima di una serie memorabile di notti con la cometa del secolo…! La seguiamo infatti nei mesi successivi ogni volta che il cielo lo consente, controllando la sua promettente evoluzione fino a fine Novembre, quando a causa della congiunzione col sole diventa impossibile osservarla, occorrerà attendere il mese di febbraio perché sia di nuovo visibile questa volta prima dell’alba.
Le immagini del Telescopio Spaziale Hubble ci mostrano purtroppo la frammentazione del nucleo della cometa Atlas che non ha resistito alla pressione di radiazione del sole. Tutto ciò ha come inevitabile conseguenza che la cometa non rispetterà le previsioni di un mese fa e di quanto si prospettava nell’articolo sottostante…Non sarà purtroppo un oggetto visibile ad occhio nudo e spettacolare come si sperava. Si potrà rimediare con la cometa Swan un’altra in arrivo a fine Maggio? Vi terremo informati!
Le comete sono piccoli corpi celesti composti da sostanze volatili ghiacciate come biossido di carbonio, metano ed acqua, miste a polveri e altri minerali. Si trovano nella parte periferica del sistema solare, oltre Plutone in due zone chiamate Fscia di Kuiper ( la più vicina da cui provengono le comete a breve periodo) e nube di Oort ( la più lontana con quelle a lungo periodo ). Il sole attrae questi corpi ghiacciati e mentre si avvicinano alla parte interna del sistema solare iniziano a sublimare dando origine alla chioma e alle due code (di polveri e di gas o di ioni), che sono l’aspetto comunemente noto e più spettacolare delle comete.
Come nel caso della cometa Hale Bopp, indimenticabile nel suo passaggio del 1997.
E’ difficile prevedere il comportamento e la luminosità di questi oggetti nel loro avvicinarsi, ma pare che la cometa C/2019 Y4 Atlas, potrebbe diventare luminosa.
COMETA HALE BOPP Credits Wikipedia
E’ stata scoperta a Dicembre 2019 dal progetto Atlas per il monitoraggio degli asteroidi pericolosi ed ha un’orbita che la porta vicino alla Terra ogni 5475 anni! Si presenta in questi giorni come un batuffolo verdastro di ottava magnitudine, visibile con un buon binocolo o un piccolo telescopio, ma potrebbe ( il condizionale è d’obbligo), arrivare alla soglia della visibilità ad occhio nudo o addirittura essere spettacolare negli ultimi giorni di Aprile e nei primi di Maggio con una magnitudine tra la 1 e la -10(la Luna piena ha magnitudine -12)! Tutto dipende dal comportamento e dalla resistenza del nucleo della cometa rispetto alla radiazione del sole che tenderà a disgregarlo.
COMETA Y4 ATLAS Credits: Rolando Ligustri
Pare che la cometa Atlasa compia un tragitto molto simile, anche come periodo, alla grande cometa del 1844. L’ipotesi è che possa trattarsi di un frammento, assieme a quest’ultima, di una cometa più grande.Nella mappa si potrà seguire il suo spostamento in cielo nei prossimi giorni mentre transita nelle costellazioni dell’Orsa Maggiore, Giraffa e Perseo a Nord Ovest. Raggiungerà il perielio il 31 maggio e in quel momento non sarà probabilmente più visibile perché troppo bassa e vicina al Sole. Per osservarla occorrerebbe spostarsi in luoghi bui e lontani dalle città e dall’inquinamento luminoso, ma visto che la situazione di queste settimane lo impone, anche da casa, sperando che sia di buon auspicio!
Dopo lo strabiliante viaggio in Kazakistan dello scorso Luglio per assistere al lancio dell’astronauta Luca Parmitano, Esploriamo l’Universo in collaborazione con Robintur è di nuovo in pista per un nuovo evento cosmico, l’eclisse anulare di sole del 26 Dicembre 2019! Il tracciato dell’eclisse questa volta attraversa Arabia Saudita, Emirati Arabi, Oceano Indiano, India del sud, Indonesia, per poi terminare nel Pacifico. Noi scegliamo di osservarla dagli Emirati, precisamente dal deserto di Liwa presso Abu Dhabi, la località che offre le migliori statistiche meteo.
Ci ritroviamo così il 23 Dicembre all’aeroporto di Bologna con il consueto gruppo di veterani: Stefano Ottani e Vita Santoro, l’ultima volta in Georgia lo scorso anno, Lauro Giovanetti con la moglie Gabriella Borghetto visti di recente alle isole Lofoten, Piero Ciolli e Anna Maria Boncinelli in Finlandia nel 2015, Mauro Cipriani che non si aggregava a noi dal tour ai laboratori del Gran Sasso del 2012 questa volta in compagnia della moglie Carmela Gonzatto e della figlia Elisa, l’imprescindibile Esther Dembitzer e la new entry Maria Rosa Ansaloni. Dopo un comodo volo atterriamo allo splendido aeroporto di Dubai e lì si congiunge al gruppo l’altro veterano Roberto Iorio da Roma con noi l’ultima volta in Madagascar nel 2016, sempre in occasione di un’eclisse anulare.
All’arrivo facciamo conoscenza con Silvana la nostra guida del tour operator Arabian Adventures che ci accoglie al recupero bagagli. Una volta usciti, poco prima di salire sul pullman Stefano si accorge di aver perso la preziosa macchina fotografica, probabilmente lasciata da qualche parte in aeroporto, lo sguardo è affranto e al tempo stesso rassegnato, una grave perdita per lui e per la spedizione… Fa per sedersi sconsolato, ma Silvana gli dice che l’avranno sicuramente conservata in aeroporto. “A Dubai non esistono ladri e non esiste malavita, è la città più sicura del mondo!” Siamo tutti abbastanza scettici, Stefano per primo e ci guarda con un sorriso ironico mentre torna sui suoi passi assieme a Silvana rientrando in aeroporto.
10 minuti dopo sono di ritorno, Silvana molto soddisfatta e Stefano incredulo con la macchina fotografica in mano prontamente recuperata: era rimasta lì dove l’aveva lasciata e nessuno aveva osato prenderla. Come benvenuto negli Emirati non c’è male!
KAZAKISTAN 2019: Baikonur e il lancio di Luca Parmitano!
di Massimiliano Di Giuseppe
L’organizzazione di un viaggio a Baikonur per assistere al lancio di una Soyuz con un italiano a bordo parte da lontano, precisamente dal 2011, anno di pensionamento degli Space Shuttle americani. Da quel momento, in attesa dell’entrata in funzione dei nuovi lanciatori statunitensi come l’SLS System con la capsula Orion, gli astronauti delle varie nazionalità sono stati obbligati ad utilizzare i vettori russi per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.
All’epoca mi trovavo in Florida a Cape Canaveral assieme alla famiglia in occasione del lancio dello Shuttle Endeavour, il penultimo prima della chiusura dei voli, con a bordo l’astronauta italiano Roberto Vittori. Purtroppo un guasto al velivolo decretò la sospensione del decollo a solo 2 ore dalla partenza rinviandolo di 15 giorni, troppi per poter rimanere. Mi vedevo perciò costretto a rimandare a data da destinarsi la mia partecipazione ad un lancio.
L’occasione sembrò ripresentarsi nel 2014, quando da Baikonur era in partenza la nostra Samantha Cristoforetti, la prima donna astronauta italiana ad andare nello spazio, un avvenimento che suscitò grande clamore nel nostro paese. Cercammo quindi, assieme a Matteo di Robintur di organizzare un difficile programma che ci consentisse di accedere al Cosmodromo di Baikonur, (territorio militare russo in Kazakistan ) nella data prevista… Va da sé che l’ottenimento dei visti e permessi non era cosa di poco conto, sono richiesti infatti 5/6 mesi di preavviso per inoltrare le richieste, troppi per poter raccogliere un numero adeguato di partecipanti in tempo utile.
Niente da fare, assisterò al lancio in televisione e presenzierò a diverse conferenze di Astrosamantha, una volta tornata sulla Terra al termine di una felice missione, ma intanto medito sul prossimo potenziale obiettivo. Il successivo astronauta italiano a partire dal Kazakistan sarà Paolo Nespoli nel Luglio 2017, ma la concomitanza con un viaggio di Esploriamo l’Universo in Wyoming per l’eclisse totale di sole, mi fa desistere ancora una volta dal progetto.
Prima di un nuovo lancio con un italiano, io e Matteo cerchiamo di risolvere il problema del visto di Mosca, necessario poichè il tour operator di riferimento è russo. L’ideale sarebbe arrivare direttamente in Kazakistan, paese per il quale non è richiesto il visto e gestire tutte le operazioni direttamente da lì, ma occorre trovare un’agenzia locale che organizzi visite a Baikonur e non è per nulla facile. Intanto Luca Parmitano, che ha già volato su una Soyuz nel 2013, tornerà in orbita nel 2019. Che fare?
Il destino, il caso o se vogliamo una fortunata quanto inaspettata coincidenza mi viene in aiuto durante un viaggio in Georgia lo scorso anno. Ebbene, mentre mi trovavo a pranzo col resto del gruppo in una locanda ad Ananuri, faccio conoscenza con una ragazza kazaka di nome Dina, casualmente anche lei nel ristorante con i suoi genitori e parlando della passione che anima i nostri gruppi per l’astronomia e l’astronautica imparo che lei, oltre che insegnare Yoga, organizza viaggi nel suo paese ed in particolare a Baikonur! Incredibile! Ci scambiamo telefoni ed e-mail, sperando di rivederci se tutto andrà bene l’anno prossimo in occasione del lancio di Parmitano.