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ETIOPIA 2018: alla ricerca dell’Arca perduta!
di Massimiliano Di Giuseppe
Ci avevamo provato nel Gennaio 2012 a visitare l’Etiopia e la Dancalia, ma l’annuncio di un attentato pochi giorni prima della nostra partenza, che era costato la vita a 5 turisti ad opera di un commando eritreo, proprio nei pressi del vulcano Erta Ale, una delle nostre mete, ci aveva indotto a rinunciare. Passati 6 anni e calmatesi le acque, rimettiamo in piedi l’organizzazione e siamo pronti a partire per questo affascinante paese, ancora al di fuori delle principali rotte turistiche , il periodo prescelto è Febbraio 2018.
Ma a Dicembre nuova doccia fredda, un nuovo attacco con uccisione di un turista europeo sempre nella zona dell’Erta Ale fa vacillare ancora una volta il viaggio, a darci notizia l’amico e compagno di viaggi Enrico Castiglia che rinuncia a iscriversi e come nel 2012 abbandona il suo sogno di visitare la Dancalia. Ma non tutto è perduto, ad un’analisi più precisa dei fatti si scopre che la vittima era sprovvista di scorta ( obbligatoria in quelle zone ) e il tragico avvenimento è stato un episodio isolato, un tentativo di furto finito male…
Un rapido sondaggio con gli altri partecipanti, un occhio al sito della Farnesina che dà il via libera insieme al benestare finale di Robintur ci fanno prendere la decisione definitiva: si decide di partire…sarà un’avventura!
di Massimiliano Di Giuseppe
Nuove e imponenti montagne si preparano a fare da sfondo alla pioggia di meteore Orionidi, le stelle cadenti di fine Ottobre originate dalla famosa cometa di Halley, che dopo aver dato spettacolo sul monte Sinai in Egitto nel 2008 e sull’Ararat in Armenia nel 2011, si preparano a sfrecciare in Nepal sopra la catena Himalayana, che diventa quindi meta di un accattivante viaggio organizzato come di consueto in collaborazione con l’agenzia di viaggi Robintur.
Il 15 Ottobre mi incontro col resto dei partecipanti ancora una volta all’aeroporto di Malpensa: le veterane Simona Musiani, Silvana Laffi e Vanna Civolani (con noi l’ultima volta in Australia nel 2012) e i nuovi Bruna Santini, Olivio Righi con la moglie Barbara Reggiani ed Elmo Pronti con la moglie Elsa Arcangeli.
Il comodo volo Emirates fa scalo a Dubai e dopo un’attesa di 5 ore ingannata facendo conoscenza con i nuovi compagni di viaggio e bevendo qualche cappuccino con caramello, ci imbarchiamo per Kathmandu, capitale del Nepal. Cresce in tutti noi l’attesa per questo affascinante paese, già obiettivo di un viaggio due anni fa, poi sfumato all’ultimo a causa del disastroso terremoto che l’ha colpito. Speriamo che la popolazione abbia avuto gli aiuti necessari e i bellissimi templi non siano stati troppo danneggiati…
Dai finestrini dell’aereo abbiamo il primo impatto con la catena dell’Himalaya che compare al tramonto all’orizzonte, l’emozione è forte e cerchiamo di fare qualche foto sperando di vederla più da vicino… ma l’aereo piomba nelle nuvole e nel grigiore, nascondendone la vista mentre si prepara all’atterraggio. Kathmandu ci appare dall’alto in un disordinato agglomerato di abitazioni fitte le une alle altre, atterriamo al piccolo aeroporto e dopo aver ricuperato i bagagli troviamo ad attenderci all’uscita la nostra guida Kabindra detto Kabir assieme ad Apo, l’autista di un piccolo e vetusto pulmino.
Ci vengono subito messe al collo ghirlande arancioni di benvenuto e siamo catapultati nel traffico caotico della città, veramente micidiale, un groviglio di motorini, auto e furgoni più o meno scassati, che abbandoniamo a fatica, arrampicandoci su una strada di montagna che conduce a Nagarkot, piena di buche o meglio voragini che rallentano il nostro mezzo.
Nel frattempo si è fatto buio e il percorso diventa più pericoloso, Kabir ondeggiando sul suo sedile annuncia: “La strada è un po’ brutta…ma non abbiate paura, fra poco siamo arrivati!”
di Massimiliano Di Giuseppe
Ritorniamo a parlare di viaggi astronomici in occasione dell’eclisse anulare di sole del I° Settembre 2016, un nuovo appuntamento con il cosmo dopo la splendida avventura indonesiana di Marzo.
Il tracciato dell’eclisse parte per la precisione al centro dell’Atlantico, attraversa diversi stati dell’Africa centrale: Gabon, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania (dove si registra una durata massima di 3 minuti e 5 secondi), Mozambico, Madagascar e termina nell’Oceano Indiano. Un buon punto osservativo, con statistiche meteo estremamente favorevoli è rappresentato dalla costa ovest del Madagascar ed è proprio lì che andremo.
Si prospetta un viaggio affascinante nella cosiddetta “isola del passato”, un prezioso e variegato archivio di specie animali e vegetali uniche al mondo!
La partenza è fissata il 29 Agosto dall’aeroporto di Verona e qui io ed il collega Ferruccio Zanotti ci diamo appuntamento con gli altri partecipanti, i veterani Bruno Giacomozzi, Stefano Ottani, Marco Cardin ed Esther Dembitzer, a cui si uniscono nello scalo a Roma Roberto Iorio e la nuova arrivata Elisabetta Stepanoff.
Il volo charter notturno, dopo essere passati sopra i vulcani della selvaggia regione etiope della Dancalia, ci fa arrivare alle prime ore del mattino, all’isoletta di Nosy Be, situata poco al largo dell’isola principale, che apprezziamo già dall’alto con le sue lunghe spiagge ed il suo mare turchese.
Un viaggio alla scoperta delle luci del nord in uno dei luoghi della Lapponia dal microclima più favorevole.
« Deboli accenni di bande colorate appaiono nel buio cielo notturno.
Si rovesciano pigramente qua e là, acquistando velocità,
e i colori diventano più brillanti e pronunciati.
I nastri increspati solcano il cielo in una rapida esultante danza… »
da “Nastri di luce danzante” di Annalisa Ronchi
VIAGGIO DI 6 NOTTI E 5 GIORNI ACCOMPAGNATO DA ESPERTI ASTRONOMI, ALLA SCOPERTA DI CIELI INCANTATI FRA LE NEVI DELLA SVEZIA. LO SPETTACOLARE FENOMENO DELLE AURORE BOREALI VI EMOZIONERA’ CON TUTTO IL SUO SPLENDORE!!!
PARTENZA CON VOLO DA LINATE E SISTEMAZIONE IN HOTEL 3* CON COLAZIONE E CENA, IN CAMERE DOPPIE. ESCURSIONE CON I CANI DA SLITTA E OSSERVAZIONI DALLO SKY STATION DI ABISKO. EQUIPAGGIAMENTO TERMICO A DISPOSIZIONE.
Scarica il programma completo: abisko2017
Per info e prenotazioni, Link Tours Tel.0532 201365
di Massimiliano Di Giuseppe
Era da tempo che l’Azerbaijan ci attirava, un paese misterioso e non ancora turistico, che prometteva cieli bui ed incontaminati tra le montagne del Grande Caucaso, con paesaggi antichi e selvaggi e città ricche di storia, come la capitale, la sfarzosa Baku…
Finalmente a Maggio di quest’anno arriva l’occasione giusta, riusciamo con l’aiuto di Robintur e della rivista Coelum ad organizzare un viaggio in questa terra quasi sconosciuta e a raccogliere 8 partecipanti, che la mattina del 13 si ritrovano all’aeroporto di Venezia e al successivo scalo di Istanbul.
Oltre agli storici Esther Dembitzer, Marica Draghetti e Alessandro Bartoli, si aggiungono a noi altri esperti viaggiatori: Elena ed Elda Zerbone e la coppia romana Franca De Angelis e Cesare Mangianti.
Attorno all’una di notte il nostro aereo atterra a Baku e l’aeroporto ci coglie subito di sorpresa, lucidissimo e dall’architettura ultramoderna. Evidentemente il petrolio ed il gas naturale che costituiscono la grande ricchezza del paese, hanno creato i presupposti per la realizzazione di grandi e importanti opere, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
Quando arriva il momento del controllo del visto, il doganiere mi dice qualcosa che sul momento non capisco e mi mette in allarme, me lo faccio ripetere e la tensione svanisce immediatamente: “Congratulation! Juventus …Final…Champions league! Il doganiere, quasi conoscesse la mia fede juventina, abbozza un sorriso e stampa un sonoro timbro sul passaporto.
Mai passaggio di dogana fu così lieto, durante il volo notturno si era svolta la temuta semifinale di ritorno Real Madrid- Juventus, ma non ero riuscito a sapere il risultato, ora l’Azerbaijan mi accoglie nel migliore dei modi!
FINLANDIA 2015: Le Aurore di Babbo Natale!
di Massimiliano Di Giuseppe
Anche quest’anno Coelum Viaggi non si lascia sfuggire il suo ormai tradizionale appuntamento con i paesi nordici e con l’aurora boreale. Meta del viaggio ancora una volta la Finlandia, con la speranza che il bottino sia migliore rispetto allo scorso anno.
All’aeroporto di Malpensa, il 13 Febbraio si ritrovano i partecipanti al viaggio: gli storici Bruno Giacomozzi, Esther Dembitzer, Marica Draghetti, Ferruccio Zanotti ed il sottoscritto, più i nuovi Gianna Corradini, Anna Senatore, Alessandro Bartoli, Stelio Dal Moro, Liliana Carbone, Marzenka Matas, Daniela Muzzarelli, Piero Ciolli, Anna Maria Boncinelli, Simona Righini, Andrea Orlati e Chiara Innocenti.
Un breve scalo ad Helsinki, ed eccoci nel tardo pomeriggio all’aeroporto di Rovaniemi, capoluogo della Lapponia Finlandese, accolti dalla nostra graziosa e bionda guida Heidi, che ci conduce nel centro della cittadina ad indossare il pesante abbigliamento artico.
Il cielo è nuvoloso e la temperatura in città si aggira sui -6, piuttosto “caldo”per il periodo, ci dice Heidi, ma è previsto un abbassamento rapido già da questa notte, una notte che si prospetta veramente gelida, visto che dormiremo, al famoso “Artic Snow Hotel”, l’hotel di ghiaccio, che si trova 26 km a NW di Rovaniemi.
La nostra esperienza nordica non può iniziare meglio, l’hotel è bellissimo e veniamo condotti attraverso una porta ogivale all’interno di un’ impressionante scultura di ghiaccio, in cui sono state ricavate camere da letto, corridoi, un bar con colonne traslucide allietato da musica dance e addirittura un ristorante con 200 coperti!
La guida ci spiega che ogni anno, all’inizio della stagione invernale, vengono pompati per due settimane e sparati all’esterno, 25.000 metri cubi d’acqua dal vicino lago. Una volta trasformatisi in neve e ghiaccio, diventano la materia prima per la costruzione dell’hotel.
In 3 settimane poi, 15 persone realizzano il tutto, con appositi accorgimenti tecnici che mantengono una temperatura interna compresa tra 0 e -5°C.
Siamo ammirati mentre percorriamo i corridoi, impreziositi da decorazioni a rilievo sulla neve e sculture di ghiaccio luccicanti. Le camere da letto sono per lo più cellette frigorifero di 3mX3m, ma ce ne sono anche di più grandi, come la suite, illuminata di verde, rosso ed azzurro.
Entriamo nelle nostre camere a dare un’occhiata…non esiste una porta, ma una piccola tenda che comunica con il corridoio…la scosto ed entro nel “loculo”… l’atmosfera è resa ancora più gelida da una bassa luce blu soffusa, il giaciglio è un duro letto di ghiaccio su cui è posizionata una pelle di renna con funzione di isolante, ci verrà poi fornito un sacco a pelo in cui ci infileremo completamente vestiti con la tuta termica.
di Massimiliano Di Giuseppe
Chi si appresta ad organizzare un viaggio astronomico, deve tenere sicuramente conto dell’inquinamento luminoso dei luoghi da visitare e per questo motivo spesso vengono presi in esame posti sperduti, meglio ancora se desertici e lontani il più possibile da fonti di luce artificiale. Volendo poi arricchire il viaggio con bellezze archeologiche, storico artistiche e paesaggistiche e nello stesso tempo non esagerare con i costi, ecco che la regione dell’Est Anatolia, nella Turchia orientale, sembra un ottimo compromesso. Il viaggio raccoglie in breve una ventina di interessati, tutti ansiosi di visitare questa regione non ancora intaccata dal turismo di massa.
Tuttavia non abbiamo fatto i conti con la recente ascesa dei fondamentalisti dell’Isis, che proprio a Settembre, mese prescelto per la partenza, si stanno pericolosamente avvicinando al confine turco, nei pressi del lago Van, una delle mete principali del viaggio…Pure una nota della Farnesina sconsiglia di partire per quelle zone e naturalmente iniziano le prime disdette. Che fare? La palla passa all’agenzia Robintur, con cui da anni collaboriamo nell’organizzazione dei viaggi astro-turistici, che ci propone un’alternativa altrettanto affascinante, un tour classico della Turchia, con possibilità di osservazioni astronomiche in Cappadocia e nella zona di Pamukkale, rimanendo sempre lontano dalle aree a rischio.
Accettiamo e alla partenza da Bologna il 17 Settembre mi ritrovo in compagnia di alcune vecchie conoscenze: Esther Dembitzer, Marica Draghetti, Barbara Scura e di due facce nuove, Mirca Gabbi e Dante Nava. Il volo per Istanbul è comodo e veloce all’aeroporto ci incontriamo con la storica coppia romana Giorgio Bernaschi e Gabriella Mungai, accompagnata dalle cugine Maria e Mirella Poggi, per la prima volta con noi e con Cem, l’eccezionale guida che ci accompagnerà in tutto il lungo tour di 12 giorni. Saliamo sul pullman che inizia a districarsi nel traffico caotico di Istanbul, la vecchia Costantinopoli, prima ancora nota come Bisanzio. Una città che ho conosciuto per la prima volta una ventina d’anni fa, nel ’93, in occasione di un’Inter-rail nei paesi dell’est e che oggi dai finestrini del pullman mi appare più affollata, con selve di grattacieli moderni e con enormi navi da crociera attraccate sul Bosforo, pronte a riversare tra i suoi millenari vicoli orde di turisti…
Speriamo che tutto ciò non abbia intaccato il fascino ed il mistero di questa città unica al mondo, un vero e proprio ponte tra Oriente e Occidente, anche se ho qualche dubbio. Arriviamo in hotel, lo splendido Sheraton Maslak e qui mentre gli altri si riposano prima della cena prendo un tè con Cem e con lui faccio il punto della situazione. Gli racconto del programma originario del nostro viaggio e subito il viso allegro e rotondo si incupisce, mi si avvicina e parlando sottovoce mi dice che abbiamo fatto la scelta giusta. In quelle zone la sicurezza non è garantita, sopratutto la sera e sono sempre più frequenti gli scontri tra le milizie curde del PKK e quelle dell’Isis. Il mio telescopio Dobson poi non passerebbe inosservato e peggiorerebbe solo la situazione…
CERN 2014: 50 anni nel cuore della materia
di Massimiliano Di Giuseppe
Per la terza volta, visti i successi precedenti, ci convinciamo ad organizzare un nuovo viaggio al Cern di Ginevra, sempre in collaborazione con Coop Camelot, Coelum e CTM Robintur , nella speranza di poter accedere questa volta anche ai laboratori del sottosuolo. I contatti nel corso dei mesi ci sono stati, ma fino all’ultimo non abbiamo avuto risposte certe, chi organizza le visite infatti deve far fronte a richieste da tutto il mondo e soprattutto il nostro è un gruppo numeroso, difficile da gestire per questioni di sicurezza. Siamo infatti 48.
Da Ferrara, alle 4 del mattino del 13 Giugno, prendono il pullman oltre a me e al collega Ferruccio Zanotti, Marica Draghetti, conosciuta nell’ultimo viaggio in Lapponia Finlandese, Marco Cardin, astrofilo di Padova dalle straordinarie competenze deep sky ed i nuovi Antonio Benci, Gianna Gazzi, Archilde e Graziella Goberti, Mario Lazzari, Claudia Milan, Paolo Raimondi, Auro Sgarbi, Claretta Zerbinati. Poco dopo a Bologna, salgono anche lo storico Roberto Iorio, con noi in Giordania e Oman e incontriamo per la prima volta Michele Argentino, Enzo Cortesi, Alba Guizzardi, Jacopo e Marino Lenzi, Elisa Leo, Vito Lopriore, Cristina Magnani, Etala Manaresi, Tullia Negri e Samuele Rebuttini.
Sul fare dell’alba, alle 5.30 siamo a Modena per raccogliere i Finlandesi Lauro Giovanetti e Gabriella Borghetto, gli Svedesi Paolo Tura e Laura Longhi e per fare conoscenza con Fausto Artoni, Monica Barilli, Maurizio Paolo e Valeria Bizzini, Gian Franco Cagnoni, Nunzia Chiaradonna, Patrizia Frigieri, Maria Cristina Gheduzzi, Costantino Monari, Pier Luigi Nanni, Vanna Olivieri, Carlo Stefani, Ornella Tondelli e Gilberto Zoboli.
Gli ultimi partecipanti li troviamo a Torino alle 9.30, Anna Maria Zappaterra, con noi in Svezia nel 2013 ed i nuovi Davide Locatelli, Bernardina Pelissero e Michela Audisio.