di Massimiliano Di Giuseppe
Era da tempo che l’Azerbaijan ci attirava, un paese misterioso e non ancora turistico, che prometteva cieli bui ed incontaminati tra le montagne del Grande Caucaso, con paesaggi antichi e selvaggi e città ricche di storia, come la capitale, la sfarzosa Baku…
Finalmente a Maggio di quest’anno arriva l’occasione giusta, riusciamo con l’aiuto di Robintur e della rivista Coelum ad organizzare un viaggio in questa terra quasi sconosciuta e a raccogliere 8 partecipanti, che la mattina del 13 si ritrovano all’aeroporto di Venezia e al successivo scalo di Istanbul.
Oltre agli storici Esther Dembitzer, Marica Draghetti e Alessandro Bartoli, si aggiungono a noi altri esperti viaggiatori: Elena ed Elda Zerbone e la coppia romana Franca De Angelis e Cesare Mangianti.
Attorno all’una di notte il nostro aereo atterra a Baku e l’aeroporto ci coglie subito di sorpresa, lucidissimo e dall’architettura ultramoderna. Evidentemente il petrolio ed il gas naturale che costituiscono la grande ricchezza del paese, hanno creato i presupposti per la realizzazione di grandi e importanti opere, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
Quando arriva il momento del controllo del visto, il doganiere mi dice qualcosa che sul momento non capisco e mi mette in allarme, me lo faccio ripetere e la tensione svanisce immediatamente: “Congratulation! Juventus …Final…Champions league! Il doganiere, quasi conoscesse la mia fede juventina, abbozza un sorriso e stampa un sonoro timbro sul passaporto.
Mai passaggio di dogana fu così lieto, durante il volo notturno si era svolta la temuta semifinale di ritorno Real Madrid- Juventus, ma non ero riuscito a sapere il risultato, ora l’Azerbaijan mi accoglie nel migliore dei modi!