LAPPONIA FINLANDESE 2014: alla ricerca dell’aurora sfuggente
di Massimiliano Di Giuseppe
Ad appena un mese dall’ultimo viaggio in Oman, Coelum viaggi torna in pista, con una destinazione decisamente più fresca, la Lapponia Finlandese, una meta scelta attentamente dopo il successo dello scorso anno in Svezia, che dovrebbe dare simili garanzie in quanto a statistiche meteo e visibilità delle aurore boreali.
Ebbene sì, a distanza di quasi 2 anni una forte richiesta per tornare a visitare il cuore della ricerca mondiale nel campo della fisica delle alte energie, induce la nostra Cooperativa ad organizzare un nuovo viaggio al Cern di Ginevra, naturalmente sempre in collaborazione con CTM Robintur e la rivista Coelum.
Da allora, dal Novembre 2011, ne sono successe di cose, la velocità dei neutrini è stata saggiamente riportata al di sotto di quella della luce ed è stato scoperto il Bosone di Higgs, o per lo meno qualcosa che gli somiglia molto, proprio qui al Cern.
C’è grande curiosità per capire a che punto stanno le ricerche e fino a dove queste si spingeranno i prossimi anni, quando l’acceleratore sarà lanciato al massimo della sua potenza.
Questa volta il viaggio è uno di quelli veramente tosti, un interessantissimo e lungo tour di 3 settimane in Perù e Bolivia, alla ricerca di bellezze paesaggistiche ed archeologiche di grande rilievo, di cieli puri e limpidi come solo le vertiginose altezze degli altopiani andini possono offrire, a quasi 5000m di quota!
Anche per questo motivo il 24 Giugno 2013, alla partenza dall’aeroporto di Bologna siamo solo in 5, oltre al sottoscritto accompagnato dalla moglie Arianna Ruzza, anche l’esperto alpinista e veterano di viaggi astronomici Bruno Giacomozzi, Esther Dembitzer, un vero mito che ci ha seguito ormai in una ventina di viaggi, tra piogge di meteore, eclissi ed aurore boreali e Giorgio Massignani, ultimamente con noi in Uzbekistan e Lapponia Svedese.
Dopo uno scalo ad Amsterdam la spedizione di Coelum, arriva a Lima, capitale del Perù nel tardo pomeriggio, accolta all’uscita dell’aeroporto da Andrea referente di ” Perù Responsabile”, il tour operator locale e da un gigantesco cartellone illuminato con l’immagine di Machu Picchu. A Bruno brillano già gli occhi per l’emozione… tra pochi giorni saremo lì! Ancora rintronati dal fuso orario facciamo assieme ad Andrea il punto e l’esame del lungo programma che ci aspetta, ci dice di chiamarlo per qualsiasi problema e ci consiglia anche un ristorante per la cena, ma siamo troppo stanchi e ci ritiriamo quasi subito nelle stanze del nostro hotel De Ville.
Il giorno dopo, 25 Giugno, siamo decisamente riposati e veniamo raggiunti dopo colazione dalla nostra guida, Carmen, per il previsto City Tour, la cui prima tappa prevede una sosta al Parque del Amor, situato nel vivace quartiere di Miraflores e affacciato sul Pacifico direttamente sulla scogliera della Costa Verde. Il parco, come dice il nome, è una delle zone preferite dai giovani innamorati e nel suo centro campeggia una gigantesca scultura raffigurante una coppia andina amoreggiante, chiamata “Il bacio” , opera dello scultore Victor Delfin.
” Non si può commentare il sublime…”
Alberto alza il calice, invitato dal sottoscritto ad una riflessione e ad un commento sull’esperienza appena vissuta ad Abisko e le sue parole vengono accompagnate dall’approvazione e dal plauso degli altri 16 commensali seduti al ristorante Steakhouse di Stoccolma. E’ il 13 Febbraio 2013 e siamo appena giunti alla conclusione di una straordinaria avventura in terra svedese accompagnata da cieli tersi e sopratutto da una grande attività aurorale.
Tutto inizia lo scorso anno durante una precedente spedizione di Coelum viaggi in Islanda a caccia di aurore boreali. Il bottino era stato piuttosto magro a causa dell’imperversare di perturbazioni e condizioni meteo veramente infauste quando, l’ultima sera a Reykjavik, girovagando delusi su internet tra vari siti meteo e astronomici, ci imbattiamo in un articolo di Alessandra Farina, che racconta la sua personale esperienza di cacciatrice di aurore nella Lapponia Svedese.
Il racconto parla di Abisko, un piccolo paesino 200 km a Nord del circolo polare artico, alla latitudine di 68,2°N, che gode di condizioni climatiche particolarissime, circondato da montagne che ostacolano le precipitazioni e che assicurano 200 giorni sereni all’anno, il cosiddetto “Blue Hole of Abisko”, uno dei luoghi migliori al mondo per l’osservazione delle aurore!
Nelle vicinanze si trova anche la famosa Aurora Sky Station, un rifugio con una stazione di rilevamento automatica, da cui ogni notte vengono scattate immagini delle aurore, situato a 1000 m di quota sulla vetta del monte Nuolja, che in lingua Sami significa: “il monte che tiene lontane le nuvole…”
Ci guardiamo e prendiamo il solenne impegno di organizzare una spedizione in questo luogo idilliaco l’anno successivo.
E così ,puntualmente, il 7 Febbraio 2013 siamo in partenza dall’aeroporto di Linate con un gruppo di 17 temerari con destinazione Kiruna nell’estremo lembo settentrionale della Svezia, pronti a sfidare il gelo delle notti polari per osservare uno dei più spettacolari ed impressionanti fenomeni della natura. Oltre al sottoscritto e al consueto Ferruccio Zanotti, ci seguono altri componenti della precedente spedizione in Islanda: Enrico Castiglia, Alberto Palazzi, Barbara Scura, Gianpaolo Lucci, Esther Dembitzer, Andrea Battistella, poi un altro vecchio compagno di viaggi astronomici, Deni Fier, l’uzbeko Giorgio Massignani ed i nuovi adepti Daniele Casini, Monica Manelli, Gaetano Labombarda, Laura Longhi, Paolo Tura, Ginetta Zappaterra ( la mia professoressa di lettere ai tempi delle medie!), assieme alla sorella Anna Maria.
La Ocean Spirit, il nostro battello, viaggia veloce saltando sulle onde di un mare forza 5, abbiamo appena lasciato il porto di Cairns nel nord del Queensland in Australia, per percorrere i 27 km che ci separano da Green Island, la nostra meta per l’osservazione dell’eclisse totale australiana. Il cielo è nero, pesantemente coperto e ogni tanto siamo bersagliati da scrosci di pioggia che certo non inducono all’ottimismo, nonostante le previsioni meteo confortanti controllate anche la sera prima dall’hotel. Al largo di Cairns, infatti ci sono più probabilità di sereno che sulla costa, in cui la condensazione dell’umidità dell’oceano crea frequenti annuvolamenti e piovaschi, situazione che si è verificata con regolarità negli ultimi 3 giorni, costituendo un vero incubo per i numerosissimi astrofili accorsi da tutto il mondo per assistere all’evento.
Barcollo in precario equilibrio cercando di consumare la colazione e osservo i 14 compagni di avventura avvolti nelle giacche a vento e oltremodo assonnati, sono le 4 del mattino del 14 Novembre 2012, fra poco capiremo se la scelta di osservare l’eclisse da Green Island è stata azzeccata, ormai ci siamo, non si può più tornare indietro. Guardando la schiuma bianca delle onde che si infrangono contro la prua, riavvolgo il nastro dei ricordi di questi ultimi intensissimi 13 giorni in terra australiana e rivedo uno a uno gli splendidi panorami, le città e le tappe di questo incredibile viaggio organizzato ancora una volta con la rivista Coelum in collaborazione con Coop Camelot, CTM Robintur e Sait Puglia.
Tutto inizia l’1 Novembre quando ci ritroviamo in 12 all’aeroporto di Malpensa per la lunga odissea, oltre al sottoscritto e al collega Ferruccio Zanotti, il gradito ritorno di Davide Andreani, con noi in Austria, Norvegia, Cile ed Egitto e di Vanna Civolani ( Marocco, Algeria e Armenia ), poi tutta gente nuova, Sara Vatrella, Stefania Montaldo, Adelina Friedmann, Elisabetta Ionna, Mirco Girotti, Maurizio Ferri, Maura Dodi e Maria Giovanna Martelletta. Come in tutti i viaggi astronomici che si rispettino, arriva il momento di affrontare l’addetto al check in, sperando che chiuda un occhio sugli eccessi di peso e sul mio bagaglio supplementare contenente il Dobson, ma questa volta al banco della British Airwais troviamo un personaggio inflessibile, che non vuole assolutamente saperne di conteggiare un bagaglio cumulativo suddividendo il peso totale del nostro gruppo, in modo da compensare le eccedenze di chi ha più peso.
Niente da fare, dovrò sobbarcarmi 100 euro di extra baggage… Voglio sperare che quelli della Quantas siano più comprensivi ( abbiamo 13 voli! ) e mestamente mi preparo per affrontare un altro classico aeroportuale, ovvero il passaggio sotto il metal detector dei bagagli a mano contenenti telescopi e quant’altro e conseguenti e approfonditi controlli degli addetti alla sicurezza con infinite domande sulla natura della strana strumentazione che ci portiamo appresso. A Londra traslochiamo sull’immenso Airbus 380 della Quantas che dopo 12 ore ci deposita a Singapore per uno scalo tecnico, solo un’ora di pausa, prima di procedere con altre 8 ore di volo e arrivare a Sydney, un viaggio infinito all’altro capo del mondo!
Al nostro arrivo, il 3 Novembre, sono passati 2 giorni dalla partenza, anche a causa delle 10 ore in più di fuso orario e all’aeroporto troviamo un’addetta della Naar World Wide Tours, tour operator che ci seguirà in Australia e un pullman che ci conduce al nostro Grace Hotel in centro città, il cielo è molto nuvoloso e tira un vento freddo. Un po’ stralunati andiamo a fare un’ottima colazione e ci riposiamo qualche ora prima di fare nel pomeriggio un giro per la città con una sosta all’Acquario, che si trova nella zona portuale di Darling Harbour, ricca di locali e ristoranti.
Il 4 Luglio 2012 viene data solennemente dal CERN di Ginevra la notizia della scoperta del Bosone di Higgs! La particella elementare che sfuggiva da 50 anni agli scienziati per completare il cosiddetto Modello Standard, la particella responsabile della massa di tutte le particelle che costituiscono l’universo visibile è stata trovata, un risultato straordinario anche se gli scienziati sono cauti e ammettono che ci vorranno ancora mesi per fugare ogni dubbio.
Ipotizzata nel 1964 dal fisico britannico Peter Higgs, presente a Ginevra alla conferenza stampa, la particella è stata individuata dagli esperimenti ATLAS e CMS del CERN in un intervallo di energia tra i 125 e i 126 Gev ( compatibile con questo bosone che avrebbe una massa pari a 130 volte quella di un protone) con una probabilità del 99,9996%. E’ stata chiamata in passato anche “particella di Dio”, appellativo che deriva dal titolo edulcorato di un libro di fisica divulgativa di Leon Lederman, che in origine si doveva chiamare “The Goddam particle”, la particella maledetta, in riferimento alla difficoltà della sua individuazione.
Ma già all’inizio del 2012 , trapelavano le prime indiscrezioni a cominciare da Guido Tonelli responsabile insieme a Fabiola Giannotti degli esperimenti ATLAS e CMS che ai Venerdì dell’Universo, il ciclo di conferenze organizzato dalla nostra Cooperativa assieme alla facoltà di Fisica di Ferrara, aveva dimostrato un certo ottimismo, così come il premio nobel Carlo Rubbia, incontrato dal sottoscritto all’Accademia dei Lincei a Roma in Aprile.
Il caso vuole che pochi giorni dopo l’annuncio del CERN, sia in programma una gita ai laboratori nazionali del Gran Sasso, sempre con il supporto logistico e organizzativo di CTM Robintur, Coop Camelot, Coelum e Sait Puglia, un’occasione unica per approfondire l’argomento e parlare con gli addetti ai lavori , ma anche un’opportunità per visitare l’Abruzzo, una terra splendida e ospitale, ricca di borghi medievali e bellezze paesaggistiche di grande rilievo.
La partenza è fissata il 20 Luglio alle 5 di mattino da Ferrara, all’ipercoop Il Castello e qui ci diamo appuntamento con il primo gruppetto costituito dal sottoscritto accompagnato dalla moglie Arianna, dal figlio Leonardo e dalla cugina Martina Locci a cui si aggiungono Deni Fier, Mauro Cipriani ( ce lo stavamo dimenticando per strada), Ermanno Zerbini, vecchie conoscenze presenti anche in Svizzera al Cern , il collega Ferruccio Zanotti e la new entry Elena Pannone. Anna l’autista del pullman procede spedita al secondo appuntamento al Centro Commerciale Borgo di Bologna in cui carichiamo altri vecchi compagni del Cern come Sandra Gamberini e Paris Dondi e i nuovi adepti Vittorio Di Marcello, Maria Grazia Poli, Ivo Franchi, Susanna Manzini e Vanna Incerti, infine l’ultima fermata per caricare a Imola Giuseppe Mantellini e Bruna Orioli con noi in Giordania nel 2010.
Eccoci di nuovo in viaggio, a solo due mesi dall’ultima impresa di Coelum viaggi in Islanda, la nostra meta è ora il lontano e misterioso Uzbekistan, in Asia Centrale, luogo prescelto per l’importantissima osservazione dell’ultimo transito di Venere sul disco del sole di questo secolo.
L’Uzbekistan in Giugno da garanzie di clima secco e sereno e consente un buon compromesso fra altezza del sole sull’orizzonte ( 50°all’uscita del pianeta) e durata del fenomeno, convincendoci rispetto ad altri possibili luoghi d’osservazione fra cui l’Italia stessa, in cui saranno visibili solo le fasi finali del fenomeno con il sole appena sorto e bassissimo sull’orizzonte.
Non meno allettante l’idea di andare alla a scoperta di questo affascinante paese attraversato in passato da viaggiatori e mercanti lungo la famosa Via della Seta, che si snodava tra città dai nomi evocativi e dalle forti suggestioni come Khiva, Bukhara e la mitica Samarcanda in cui prevediamo di fare l’osservazione del transito!
Ancora una volta l’organizzazione logistica è affidata a CTM Robintur e gli altri soggetti organizzatori, oltre alla rivista Coelum, sono Sait Puglia e Coop Camelot.
Siamo un bel gruppo, 33 persone e ci diamo appuntamento l’1 Giugno all’aeroporto di Malpensa per il volo notturno per Urgench, città anonima al confine col Turkmenistan. E ancora una volta si rinnova il rito dei saluti fra vecchi amici e compagni di avventure come Enrico Castiglia, Alberto Palazzi, Barbara Scura ( questa volta senza il marito Maurilio ), Carlo Muccini, Franca Baldecchi, Diego Pizzinat, Viviana Beltrandi, Paolo Minafra, Rosaria Colaleo, Gianpaolo Lucci, Mauro Tralli, Bruno Giacomozzi, Marco Marchiani, Giorgio Motta, Maurizia Negri, naturalmente Ferruccio Zanotti e i nuovi Paolo Banfi, Elena Mazzoleni Ferracini, Giorgio Ballabio, Maurizia Mattioli, Franco Catalano, Micaela Pederzolli, Giorgio Massignani, Roberta Ciorba, Roberto Cogliati, Paolo Leoni, Anna Gazzetti, Paola Lorenzetti, Giovanni Marletta, Silvana Rota, Flavio Turchi e Guerrina Scaglia.
Arrivati a Urgench e sbrigate le formalità doganali, usciamo all’aperto e un bel cielo limpido ci dà il benvenuto in Uzbekistan, per la guida e il pullman invece dobbiamo attendere una buona mezz’ora, prima dell’arrivo di Nutik, che si palesa nel piazzale dell’aeroporto e ci scorta al nostro pullman sulla cui fiancata campeggiano disegni di stelle e pianeti, speriamo siano di buon auspicio!
ISLANDA 2012: caccia alle Aurore nella terra dei Vichinghi!
di Massimiliano Di Giuseppe
Ci avevamo già provato nell’Ottobre 2000 ad organizzare un viaggio in Islanda in occasione dell’ultimo massimo solare senza purtroppo raggiungere il numero minimo di partecipanti, ma questa volta ce l’abbiamo fatta, siamo in 15 quando ci ritroviamo all’aeroporto di Milano Linate, tutti ansiosi di ammirare uno dei più impressionanti e affascinanti fenomeni atmosferici:l’aurora boreale!
L’organizzazione del viaggio è affidata ancora una volta all’agenzia CTM Robintur, Coelum, Coop Camelot e Sait Puglia.
La nuova attività solare si è fatta attendere ma di recente si è assistito ad una serie di esplosioni solari e brillamenti come non si vedevano da anni che fanno ben sperare la nostra spedizione, diverso è il discorso meteo che alimenta invece non pochi dubbi e frustrazioni: un’alta pressione anomala con temperature molto più elevate della norma si estende in tutta Europa fino a Copenhagen, più a nord regna invece incontrastato un vortice di bassa pressione che ha il suo centro proprio sopra l’Islanda…
Alcuni amici che sono già stati in questo meraviglioso paese ci dicono che comunque nell’arco di una giornata il tempo è variabilissimo occorre avere fiducia. Mah, speriamo!
Facciamo scalo proprio a Copenhagen e qui il nostro gruppo composto dai già noti Ferruccio Zanotti, Arianna Ruzza, Maurilio Grassi, Barbara Scura, Alberto Palazzi, Esther Dembitzer, Gianpaolo Lucci, Paolo Minafra, dai nuovi Andrea Battistella, Giacinto e Mirta Malagoli, Giovanna Corsi, Roberto Giumelli e lo scrivente, si imbarca sull’aereo per Reykjavik, capitale dell’Islanda, fondata dai Vichinghi nel IX secolo. E’ il 22 Marzo 2012.
L’aereo entra nelle nuvole basse che quasi toccano il terreno ed un ambiente tetro ci accoglie accentuato dal nero paesaggio lavico, naturalmente non può mancare la pioggia, sottile e autunnale. Ben diversa è la nostra guida Guony Margret Emilsdottir, un’altissima vichinga bionda, spiritosa e sorridente che ci dice subito di non temere, il martello del dio Thor squarcerà le nuvole e riusciremo a vedere le aurore! Mmmmh, intanto abbiamo perso 2 bagagli, quelli di Arianna e Barbara…
Veniamo condotti con il pullman del nostro autista Saemundur al gigantesco cupolone chiamato Perlan, un complesso costruito attorno a enormi cisterne di acqua calda della collina di Oskjuhlio a 2 km dal centro della città. All’interno, oltre ad un’alta fontana che simula un geyser artificiale, si trova il moderno museo delle saghe, con manichini acconciati che raccontano l’antica storia islandese dai primi colonizzatori irlandesi, alle incursioni vichinghe e alla dominazione danese. Saliamo anche al piano superiore dove, da una terrazza esagonale si potrebbe ammirare il panorama sulla città se non ci fossero le nuvole.
Il giro dal pullman prosegue poi con il centro storico, il Parlamento, il Museo Nazionale, Hofdi, la casa in cui è avvenuto il summit tra Reagan e Gorbaciov nel 1986 che portò al successivo disgelo tra le due superpotenze ed il porto in cui notiamo tantissime imbarcazioni dedicate al Whale Watching, l’avvistamento dei cetacei, previsto anche per il nostro gruppo il penultimo giorno.
Nel frattempo Margret ci racconta, con il suo tipico intercalare ( yau !), che la settimana prima un gruppo di giapponesi ha visto le aurore tutte le sere, addirittura di colore viola ed arancione! Dal nostro gruppo partono commenti più o meno coloriti all’indirizzo dei giapponesi mentre guardiamo dai finestrini un clima che almeno per stasera non lascia speranze.
Arriviamo quindi al nostro hotel Baron in cui riposiamo un po’ prima della cena prevista al Fish Buffet un caratteristico ristorante in cui ci abbuffiamo di salmone (lax), trota (silungur) e merluzzo (porskur), preparati con le più svariate ricette ed alcuni assaggiano pure la balena!
La mattina del 23 ci coglie attorno al computer dell’hotel per consultare febbrilmente le previsioni meteo dei prossimi giorni, pare che verso est dove siamo diretti, in serata dovrebbe migliorare con squarci di sereno anche il giorno dopo, più avanti dice Paolo, meglio non guardare. Osserviamo un dipinto con sgargianti aurore nella hall, speriamo sia di buon auspicio!
C’è grande attesa tra gli astrofili di molti paesi per una data importante e fatidica: mercoledì 11 Agosto 1999. In quell’occasione si verificherà infatti un’eclisse totale di Sole e la fascia della totalità, di una larghezza di circa 100 km attraverserà molti territori dell’emisfero Nord: l’Europa dalla Cornovaglia alla Turchia passando per Francia, Germania, Austria, Ungheria e Romania e poi il Medio Oriente, l’Iran e l’India, dove l’eclisse terminerà al tramonto sul Golfo del Bengala.
Le città disseminate lungo la fascia della totalità sono abitate da milioni di persone che, insieme con quelle che vi si sposteranno per osservare l’eclisse, assommeranno al più vasto numero di spettatori che abbia mai avuto un’eclisse totale.
Trattandosi dell’ultima eclisse totale del secondo millennio, avrà anche un significato storico. La prossima eclisse visibile dall’Europa, si verificherà soltanto nel 2081.
Un’occasione imperdibile quindi per il Gruppo Astrofili Columbia di Ferrara, che decide di abbandonare il nostro paese in cui l’eclisse sarà solo parziale, per cercare fortuna all’estero. Ma dove andare? La risposta arriva già in Maggio, quando l’albergo austriaco Sattlegger di Emberger Alm in Carinzia, richiede il nostro planetario itinerante per un periodo centrato attorno all’eclisse, come richiamo per i numerosi turisti che in quel periodo transiteranno di lì.
Compiuto un sopralluogo capiamo però che l’albergo, anche se di poco, rimane fuori dalla fascia della totalità e occorrerà spostarsi a Seewalchen, paesino situato nella parte nord del lago Attersee, a nord di Salisburgo per trovare il luogo più vicino alla centralità, con le caratteristiche più idonee. Ci accordiamo quindi con Thomas Sattlegger, il proprietario dell’albergo, spiegandogli che quel giorno lo abbandoneremo ed egli si dimostra comprensivo. E’ fatta! L’unica incognita sarà come di consueto il clima, che in Austria non è certo il migliore della fascia della totalità. La mutevole topografia di tutta l’Austria, crea infatti microclimi locali molto differenziati, definiti da differenti temperature e quantità di precipitazioni e nuvolosità. Occorrerà molta fortuna.
I neutrini viaggiano più veloci della luce! La notizia è di quelle che fanno sobbalzare dalla sedia e proviene da ambienti accademici di tutto rispetto, nientemeno che nell’ambito dell’esperimento OPERA che coinvolge il CERN di Ginevra ed i laboratori del Gran Sasso in Italia. Caspita! Certo occorrono ancora verifiche sperimentali ed ulteriori conferme, ma se tutte queste dessero esito positivo sarebbe una vera e propria rivoluzione scientifica che minerebbe l’assioma secondo cui la luce è un limite invalicabile. Questo almeno stando alla teoria della relatività ristretta di Einstein.
A pochi giorni dalla scoperta decido di partecipare al Festival della Fisica di Lecco e alla conferenza del celeberrimo fisico Antonino Zichichi, il quale dopo una brillante digressione su Enrico Fermi, la sua vita e le sue scoperte, inevitabilmente si sofferma sui neutrini e sulla loro presunta velocità superluminale, ipotizzando un universo a più di 40 dimensioni per poterla spiegare.
L’incontro con il Prof.Antonino Zichichi
Occorre vederci più chiaro, occorre organizzare un viaggio al CERN di Ginevra, forse lì avremo le risposte che cerchiamo. E così, ancora una volta ci si avvale dell’appoggio logistico-organizzativo dell’agenzia viaggi CTM Robintur e del supporto di Coelum, Coop Camelot e Lunar Society Italia.