Si dice che fra i fenomeni più spettacolari in natura ci siano le aurore polari, le eclissi totali di sole, le grandi comete, e le tempeste di meteore.
Essendo in preparazione le prossime spedizioni alla ricerca dei cieli più incontaminati e dei fenomeni più emozionanti, eccovi un sondaggio dove potrete esprimere il vostro parere.
Oppure se avete suggerimenti, commentate a piacimento.
prima di visionare i filmati accendete l’audio del PC 😉
timelapse di aurore effettuato durante la nostra spedizione in Islanda:
La Ocean Spirit, il nostro battello, viaggia veloce saltando sulle onde di un mare forza 5, abbiamo appena lasciato il porto di Cairns nel nord del Queensland in Australia, per percorrere i 27 km che ci separano da Green Island, la nostra meta per l’osservazione dell’eclisse totale australiana. Il cielo è nero, pesantemente coperto e ogni tanto siamo bersagliati da scrosci di pioggia che certo non inducono all’ottimismo, nonostante le previsioni meteo confortanti controllate anche la sera prima dall’hotel. Al largo di Cairns, infatti ci sono più probabilità di sereno che sulla costa, in cui la condensazione dell’umidità dell’oceano crea frequenti annuvolamenti e piovaschi, situazione che si è verificata con regolarità negli ultimi 3 giorni, costituendo un vero incubo per i numerosissimi astrofili accorsi da tutto il mondo per assistere all’evento.
Barcollo in precario equilibrio cercando di consumare la colazione e osservo i 14 compagni di avventura avvolti nelle giacche a vento e oltremodo assonnati, sono le 4 del mattino del 14 Novembre 2012, fra poco capiremo se la scelta di osservare l’eclisse da Green Island è stata azzeccata, ormai ci siamo, non si può più tornare indietro. Guardando la schiuma bianca delle onde che si infrangono contro la prua, riavvolgo il nastro dei ricordi di questi ultimi intensissimi 13 giorni in terra australiana e rivedo uno a uno gli splendidi panorami, le città e le tappe di questo incredibile viaggio organizzato ancora una volta con la rivista Coelum in collaborazione con Coop Camelot, CTM Robintur e Sait Puglia.
Tutto inizia l’1 Novembre quando ci ritroviamo in 12 all’aeroporto di Malpensa per la lunga odissea, oltre al sottoscritto e al collega Ferruccio Zanotti, il gradito ritorno di Davide Andreani, con noi in Austria, Norvegia, Cile ed Egitto e di Vanna Civolani ( Marocco, Algeria e Armenia ), poi tutta gente nuova, Sara Vatrella, Stefania Montaldo, Adelina Friedmann, Elisabetta Ionna, Mirco Girotti, Maurizio Ferri, Maura Dodi e Maria Giovanna Martelletta. Come in tutti i viaggi astronomici che si rispettino, arriva il momento di affrontare l’addetto al check in, sperando che chiuda un occhio sugli eccessi di peso e sul mio bagaglio supplementare contenente il Dobson, ma questa volta al banco della British Airwais troviamo un personaggio inflessibile, che non vuole assolutamente saperne di conteggiare un bagaglio cumulativo suddividendo il peso totale del nostro gruppo, in modo da compensare le eccedenze di chi ha più peso.
Niente da fare, dovrò sobbarcarmi 100 euro di extra baggage… Voglio sperare che quelli della Quantas siano più comprensivi ( abbiamo 13 voli! ) e mestamente mi preparo per affrontare un altro classico aeroportuale, ovvero il passaggio sotto il metal detector dei bagagli a mano contenenti telescopi e quant’altro e conseguenti e approfonditi controlli degli addetti alla sicurezza con infinite domande sulla natura della strana strumentazione che ci portiamo appresso. A Londra traslochiamo sull’immenso Airbus 380 della Quantas che dopo 12 ore ci deposita a Singapore per uno scalo tecnico, solo un’ora di pausa, prima di procedere con altre 8 ore di volo e arrivare a Sydney, un viaggio infinito all’altro capo del mondo!
Al nostro arrivo, il 3 Novembre, sono passati 2 giorni dalla partenza, anche a causa delle 10 ore in più di fuso orario e all’aeroporto troviamo un’addetta della Naar World Wide Tours, tour operator che ci seguirà in Australia e un pullman che ci conduce al nostro Grace Hotel in centro città, il cielo è molto nuvoloso e tira un vento freddo. Un po’ stralunati andiamo a fare un’ottima colazione e ci riposiamo qualche ora prima di fare nel pomeriggio un giro per la città con una sosta all’Acquario, che si trova nella zona portuale di Darling Harbour, ricca di locali e ristoranti.