Aggiornamento del 29/11/2013:
La cometa ISON non è sopravvissuta al passaggio ravvicinato al Sole, purtroppo si è disgregata in una nuvola di detriti:
Ma possiamo consolarci con la cometa C/2013 R1 Lovejoy visibile al mattino sotto la soglia della visibilità ad occhio nudo fino a metà dicembre e probabilmente fino alla fine del mese ( meglio con un piccolo binocolo), osservando sotto un cielo limpido e buio:

mappa di visibilità della cometa Lovejoy fino al 14 dicembre tratta dal sito http://www.astronomy.org
Il 2013 potrebbe concludersi con una grande cometa, una “sungrazing” ovvero un particolare tipo di comete che letteralmente sfiorano il sole, rischiando altamente di venire completamente vaporizzate.

ricostruzione di come potrebbe o meglio vorremmo ,si manifestasse la cometa ISON
fonte:http://waitingforison.wordpress.com
La scoperta della cometa è stata effettuata dagli astronomi Vitali Nevski e Artyom Novichono il 21 settembre 2012, entrambi lavorano all’International Scientific Optical Network ( ISON ) in Russia.
Al momento della scoperta la cometa si trovava a circa 615 milioni di km di distanza dal Sole, ovvero poco oltre l’orbita di Giove.
La sigla C/2012 S1 ISON, deriva da: C in quanto non periodica ( non farà altri passaggi attorno al solo ), 2012 ovvero scoperta in tale anno, S1 ovvero prima cometa scoperta nella seconda metà del mese di settembre, ISON scoperta nel corso del programma di ricerca ISON, sigla per International Scientific Optical Network.
Questa cometa, come le altre provenienti dal grande serbatoio di comete “inattive” che avvolge il sistema solare ( Nube di Oort ) pare al suo primo passaggio vicino al sole, quindi potrebbe essere ancora ricca di polveri e gas non avendo subito stress gravitazionali né shock termici da parte della nostra stella.
una nostra spedizione per l’osservazione e fotografia delle cometa McNaught nel dicembre del 2007:
La ISON potrebbe essere per magnitudine paragonabile alla cometa McNaught del 2007, o alla cometa Lovejoy del 2011. Nelle ore attorno al passaggio al perielio la cometa dovrebbe raggiungere secondo le ultime stime una magnitudine di -4,5, quindi piuttosto al di sotto delle ottimistiche previsioni iniziali che la davano addirittura di -13!

simulazione cometa ISON per il 29 novembre al tramonto, la lunghezza e forma della coda è del tutto arbitraria
Al perielio, il 28 novembre 2013 la cometa arriverà a 1,2 milioni di km) dalla superficie del nostro sole. Questo passaggio ravvicinato potrebbe completamente distruggere la cometa.
Se passera indenne, potrebbe diventare luminosa e sviluppare una lunga coda, si potrebbe anche tentare di osservarla di giorno, anche se l’impresa srà piuttosto difficile vistra l’estrema vicinanza al sole.
Tenendo a mente l’estrema imprevedibilità della luminosità delle comete si possono azzardare le seguenti previsioni sulla sua visibilità , per avere l’orario corretto ( TL ) aggiungere un’ora all’orario indicato
Il 24 settembre 2013 la cometa è risultata di magnitudine 12,5, quindi almeno due magnitudini inferiori alle previsioni iniziali.
Ottobre 2013: Dovrebbe diventare identificabile con un piccolo telescopio, e progressivamente nell’arco del mese si vedrà sempre meglio. La cometa si muoverà fra le stelle del Leone, transitando vicino alla brillante stella Regolo e al pianeta Marte.
Novembre 2013: Continuerà ad incrementare il suo splendore man mano la sua corsa verso il Sole procede.

il 18 Novembre la ISON in congiunzione stretta con la stella Spica della Vergine, la cometa Encke e Mercurio
La ISON passerà molto vicino alla luminosa stella Spica della costellazione della Vergine, al pianeta Saturno e alla cometa Encke che il 18 novembre potrebbe essere di mag.4.7

il 23 novembre la cometa sarà visibile nel cielo chiaro dell’alba e a completare il quadretto, marte la luna calante e Giove

Se le previsioni più ottimistiche sono esatte il 26 novembre si potrebbe vedere la coda spuntare dall’orizzonte guardando a sud-est prima dell’alba
Il 28 novembre raggiunta la massima vicinanza al sole, sarà il momento cruciale, gli ultimi dati parlano di un nucleo troppo piccolo e fragile per sopravvivere all’incontro con la nostra stella.
Se invece sopravviverà, potrebbe essere visibile anche di giorno, anche se per poche ore e angolarmente molto vicina alla luce abbagliante del Sole ( 4.4°). Nelle osservazioni saranno quindi da prendere le dovute precauzioni per non arrecare danni gravi alla vista.

8 dicembre, posizione della ISON, spesso le comete sungrazers se sopravvivono dopo il passaggio al perielio diventano più attive e possono sviluppare la coda più spettacolare. Immaginate di vedere la coda uscire dall’orizzonte, chiaramente per apprezzarla bisognerà recarsi in un luogo buio
Dicembre 2013: Questo potrebbe essere il mese migliore per l’osservazione della Cometa ISON, se sopravvissuta al perielio. La cometa sarà visibile sia dopo il tramonto che prima dell’alba. Si allontanerà dal Sole, e sarà sempre più visibile lontano dalle luci del crepuscolo anche se la luminosità andrà diminuendo.
Sarà visibile da entrambi gli emisferi, ma sarà favorito l’emisfero settentrionale.
Gennaio 2014: La cometa forse sarà ancora visibile con piccoli telescopi.
l’8 gennaio 2014, la cometa si troverà a soli 2 ° dalla Stella Polare.
Quanto in realtà luminosa sarà? Quanto sarà lunga la coda e come si svilupperà? Ancora non possiamo fare previsioni certe, ma ci sono grandi aspettative nei confronti della cometa C2012 S1 (ISON), incrociamo le dita 😉
fonte delle mappe: waiting for Ison
Vuoi organizzare un evento dedicato alla cometa ISON, la cometa di Natale 2013, con l’utilizzo del Planetario, telescopi, conferenze o mostre
Contattaci per informazioni
Ferruccio Zanotti 338/4772550
Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372
e-mail: esploriamoluniverso@gmail.com
Pingback: Sta arrivando la cometa ( di Pasqua ) Pan-STARRS « esploriamo l’universo
Questa cometa benedetta ,seminera’ nuove forme di vita sul pianeta Terra…
Passa troppo lontano 😉 e se anche una cometa dovesse colpirci, più che seminare forme di vita, potrebbe spazzarne via per l’impatto. In ogni caso le comete oltre che di acqua sono ricche di composti organici e in origine possono aver contribuito a rendere la Terra un luogo adatto alla vita.
Da un pezzo di ghiaccio non nasce niente.
Luigi