di Ferruccio Zanotti
Il 17 marzo siamo ancora ad Oslo e veniamo colti da una notizia sorprendente, è in corso una tempesta geomagnetica di valore Kp= 8/9 ( praticamente il massimo ), la tempesta solare più forte degli ultimi 10 anni, la più intensa dell’attuale ciclo solare, il preludio per aurore di massima intensità.
Scopriamo che anche dalle luci della città di Oslo c’è chi è riuscito ad osservare aurore luminosissime in tutto il cielo ed anche in europa meridionale si rendono visibili, addirittura dalle alpi austriache, non avveniva dall’anno 2003 quando le aurore furono fotografate da Cortina.
Fotografia di Rayann Elzein del March 17, 2015 da Oslo.
L’indice di attività solare si mantiene intenso, anche nei giorni successivi fra Kp=3 e Kp=6, quando approdiamo alle Svalbard.
E’ la notte del 19 marzo, non eravamo certi, che a 78° di latitudine avremmo potuto vedere aurore, eravamo ben oltre l’ovale aurorale che staziona sul circolo polare artico, perlomeno avremmo dovuto osservare in direzione sud, contrariamente a quanto avviene normalmente.
La stella polare è quasi allo zenit ( sopra alla testa ), e rende difficile orientarsi, ma effettivamente la notte precedente l’eclisse solare, le prime aurore si affacciano timidamente verso sud a pochi gradi dall’orizzonte sotto la costellazione del Leone, lentamente si intensificano e si alzano sull’orizzonte iniziando a dare spettacolo, poi torna la quiete.
Altra particolarità delle regioni artiche, il crepuscolo non finisce mai, inizia un tramonto che dura diverse ore, lasciando un cielo mai completamente buio, per trasformarsi lentamente in un’alba dalle 1:30 in poi, la luce mangia alla alla notte polare 27 minuti al giorno.
Ciò non impedisce di vedere le aurore, anzi rende le foto molto suggestive, con aurore verdi e porpora che si stagliano su un cielo stellato blu elettrico.
Un freddo pungente ci dona una temperatura percepita ben sotto i -20 che costringe molti di noi a ritirarsi nelle bollenti camere.
Provo a resistere e rimango da solo, con una certa apprensione, sapendo che la notte prima un’astrofilo era stato assalito da un orso polare ( in queste zone si gira solamente con fucile al seguito ).
Le aurore sono completamente scomparse, e dopo un’ora e oltre di nulla, quando sto per cedere all’ibernazione, vedo uno sbuffo di luce alzarsi dall’orizzonte sud e poi un altro, ritornano, si alzano verso lo zenit e diventano uno spettacolo
tutto il cielo è un insieme di apparizioni, devo continuamente cambiare inquadratura della fotocamera, e correre lungo il sentiero con cavalletto in pugno, per cercare di immortalare il fenomeno divenuto imponente e veloce