di Massimiliano Di Giuseppe
Grande successo per la spedizione di Coelum in Egitto, in occasione del viaggio organizzato per osservare l’eclisse totale di Sole del 29 Marzo 2006, che ha visto la partecipazione di ben 42 persone e la collaborazione come di consueto con l’agenzia di viaggi CTM Robintur, il Gruppo Astrofili Columbia di Ferrara e la Coop Camelot.
Il gruppo più numeroso in assoluto da quando abbiamo iniziato ad organizzare questo tipo di viaggi, che poteva essere addirittura il doppio o il triplo se solo ci fosse stata la disponibilità di posti! E così il 24 Marzo alle 6.30 del mattino io Arianna Ruzza, Ferruccio Zanotti e Davide Andreani del Columbia ci troviamo alla stazione di Ferrara con gli affezionati Diego Pizzinat, Viviana Beltrandi, Claudio Balella per prendere l’Eurostar per Roma Termini.
A Roma, dopo appena 3 ore di comodo viaggio troviamo Fabrizio Melandri l’ultima volta con noi in Cina nel 2001 e saliamo tutti sul treno -navetta per Fiumicino, come nell’ultimo viaggio in Libia dello scorso Ottobre. Ed ecco che all’aeroporto alla spicciolata arrivano tutti con i festeggiamenti e i saluti di rito fra chi si conosce già come Esther Dembitzer, Paolo Minafra, Germano Dal Fra, Kraus Kolette, Claudio Vitucci, Bruno Giacomozzi, Ellen Pokutova con il fidanzato Sergio Piredda, i “tunisini” Carlo Muccini, Franca Baldecchi, Giorgio Bernaschi, Gabriella Mungai, gli “zambesi” Roberto Carli e Annamaria Albertini e poi Roberta Zabotti della rivista Coelum con la figlia Eleonora Zanus e i cortesi buongiorno ai nuovi arrivati: Valerio Fontani, Rosalba Crispo, Luca Mazzillo, Francesca Ronchi, Giulio Cherini, Piera Mezzetti, Daniela Carotti, Mauro Ciarmatori, Flora Cozzio, Serse Caccianiga, Silvia Vannini, Ennio Lazzaro, Deni Fier, Nicola Castellano, Marco Marchiani, Fabio Concetti, Orio Orlando ed Eliano Zocchi.
Ci siamo tutti? No ne manca uno, un rapido sguardo all’elenco…accidenti manca il simpatico Giulio Nobile! Proviamo a contattarlo al telefonino, nulla, idem al telefono di casa, l’addetta agli imbarchi è inflessibile e dopo alcune chiamate con l’altoparlante ci rassegniamo a partire senza di lui. Sapremo solo in seguito che aveva qualche problema di salute e non lo aveva comunicato al CTM…
Affrontiamo quindi il volo per Il Cairo che raggiungiamo dopo 3 ore e dopo aver sorvolato l’isola di Santorini, teatro di una colossale esplosione del suo vulcano, citata anche da Platone e forse sede della mitica “Atlantide”…Arriviamo che è già buio e tuttavia impattiamo subito con la perfetta organizzazione dei “Viaggi del Turchese”, il tour operator locale.
La prima guida che conosciamo è Amedeo che si occupa di tutti gli aspetti burocratici e ci aiuta con precisione e solerzia a esplicare tutte le procedure di visti, controlli e passaporti. In un tempo molto più breve di quello che avevo osato pensare siamo sul pullman che ci conduce all’albergo e lì facciamo conoscenza con Ali Ali Imam (Alì), una guida senza tanti fronzoli ma estremamente efficace. Raggiungiamo così lo splendido Moevenpick Hotel, non lontano da Giza e dalle piramidi, le cui sagome enormi e scure ci impressionano fin da subito.
Questi incredibili monumenti sembrano colline e ci guardano dalle profondità del tempo, 5000 anni, l’emozione è forte! La cena è ottima e ci sistemiamo nelle nostre stanze dopo una riunione voluta da Alì per proporci alcune interessanti varianti al programma.
Il mattino dopo, 25 Marzo, assieme al nostro Alì visitiamo la Cittadella, gioiello dell’architettura araba e la moschea di Mohamed Ali, prima di entrare al celeberrimo Museo Egizio, in cui ammiriamo una piccola ma significativa parte degli straordinari reperti dell’antico Egitto come l’incredibile tesoro del faraone Tutankhamon con l’enigmatica maschera d’oro, Anubi, i vasi Canopi e poi il sarcofago d’argento, la statua del faraone Chefren di pesante e durissima diorite ed il museo delle mummie annerite dai millenni. Non si può fare a meno di rimanere stupiti di fronte alla perfezione e bellezza di alcuni manufatti, sopratutto considerando che stiamo parlando di opere di quasi 5000 anni fa.
Pranziamo su un barcone-ristorante ancorati sulle sponde del Nilo, il fiume leggendario e la nostra spedizione viene ripresa da una TV locale. Nel pomeriggio è la volta della chiesa Copta di S.Sergio, piuttosto singolare, della sinagoga di Ben Ezra e della monumentale moschea Madrasa del Sultano Hassan.
In serata, su consiglio di Ali ci concediamo lo spettacolo di suoni e luci di fronte alle piramidi e alla Sfinge, veramente suggestivo, ma ancora più emozionante è la visione del cielo stellato con lo sfondo misterioso e unico al mondo delle piramidi: Orione, le Pleiadi, Marte, sono lì, sopra le cuspidi di questi giganteschi monumenti, quasi a rendere omaggio alla nostra spedizione, che non perde certo occasione per fare foto indimenticabili.
La domenica 26 Marzo, in mattinata, torniamo alle piramidi di Cheope, Chefren, Micerino e alla Sfinge, la loro immobile guardiana, questa volta con la luce del giorno di una giornata limpidissima, che ci fa apprezzare l’imponenza e la maestosità di questi monumenti funerari ( quella di Cheope è alta 186m ) ed entriamo nello stretto cunicolo (1,20m) della piramide di Chefren fino al sepolcro aperto.
Facciamo anche in tempo a visitare la “barca celeste” in un edificio vistoso e bianco accanto alle piramidi. Trattasi della barca di Tutankhamon uno dei gioielli dell’inestimabile tesoro del faraone. E’ stupenda e gigantesca, una piroga in perfetto stato di conservazione che mi fa tornare in mente la storia a fumetti di “Asterix e Cleopatra”. Pranziamo abbondantemente e con entusiasmo in un ristorante tipico egiziano in cui assaggiamo piatti a base di fave. Ricuperati Ellen e Sergio, che sono riusciti ad entrare anche nella piramide di Cheope, nel pomeriggio visitiamo altre due piramidi nella località di Dashur: la piramide rossa e quella dalla strana forma romboidale.
Nella prima entriamo percorrendo un cunicolo di accesso lungo, buio, stretto e faticoso.La piramide romboidale presenta una doppia pendenza a causa di un errore di progetto e somiglia ad un grosso panettone. E’ comunque l’unica in cui è presente quasi intatto il rivestimento esterno. Secondo Claudio Balella, somiglia molto ad una delle piramidi di Marte della zona di Elysium…!In lontananza notiamo anche la più antica delle piramidi, quella a gradoni di Saccara, poi ci dirigiamo verso Alessandria che raggiungiamo in serata.
Il giorno successivo è dedicato alla visita di questa città, grande centro culturale dell’antichità, fondata da Alessandro Magno, con il curioso palazzo di Montazah, le catacombe di Kom El Shuqafa, il forte di Quait Bay, situato nel luogo in cui un tempo forse sorgeva il famoso Faro di Alessandria, la nuova Biblioteca, modernissima, opera di un progetto architettonico norvegese ( Snohetta/Hamza Consortium, Architets and Engineers ) e la moschea di Abu El Abbas, prima del trasferimento ad El Alamein sul percorso che ci porterà fino al con fine con la Libia.
Lungo la strada vediamo scorrere il Sacrario dei caduti italiani, durante la famosa battaglia della seconda guerra mondiale e quindi giungiamo all’Alamein Hotel.
Comincia a notarsi la tensione per l’imminente eclisse e dopo cena ha luogo una riunione dei partecipanti per mettere a punto gli ultimi preparativi e per soddisfare le esigenze di tutti, da chi ha già visto 6 eclissi a chi assiste al fenomeno per la prima volta. Anche Ali si unisce al gruppo e rimaniamo assieme a lui in una sorta di salotto intellettuale in cui si affrontano i più disparati argomenti, dalla scienza, alla filosofia e alla religione, mentre fuori infuria un temporale. Ali non ha mai visto un’eclisse totale di Sole ed è estremamente curioso di assistervi, notando il nostro entusiasmo e la nostra trepidante attesa.
La mattina del 28 Marzo il cielo è limpido e ci dedichiamo al relax sulla bianchissima spiaggia di fronte all’hotel con un mare turchese da cartolina e nel pomeriggio affrontiamo l’ultimo trasferimento in pullman in direzione del campo tendato di Sollum, la zona di visione dell’eclisse, situata su di un altopiano in cui si sono dati appuntamento astrofili e astronomi provenienti da tutto il mondo.
E’incredibile il numero di posti di blocco ( siamo in una zona militare) e Alì ci spiega che i controlli sono ancora più severi perchè il raduno di appassionati per l’eclisse potrebbe essere un obiettivo sensibile del terrorismo… Ci vengono messi braccialetti e appesi al collo badge di riconoscimento mentre passiamo di fianco al campo degli americani, tenuti per precauzione distanti dagli altri.
Il nostro campo è vicino a quello dei giapponesi e dei malesiani ma non distanti ci sono anche astrofili cinesi e del Kazhakistan, è un incontro incredibile di razze e culture, ben 9000 persone raggruppate nella stretta fascia della totalità. Si cena nella tenda ristorante e ci prepariamo al riposo nel sacco a pelo dopo una breve lezione di riconoscimento delle costellazioni con i laser verdi di Ferruccio e Giorgio che letteralmente entusiasmano Ali.
29 Marzo, ore 6.00, uno sguardo fuori dalla tenda e sprofondiamo in una nebbia fittissima degna di una giornata d’inverno in Val Padana, in lontananza le sagome scure e irreali dei giapponesi che tutta notte hanno armeggiato attorno a telescopi e montature, rumorosamente. Comincia a serpeggiare un po’ di scetticismo sulle previsioni meteo, che, controllate anche dalla biblioteca di Alessandria, ci rassicuravano con un cielo perfetto. Ma l’eclisse è prevista in tarda mattinata e tutti sperano che la nebbia si sollevi in tempo.
Fortunatamente è così e verso le 10, un bel cielo azzurro fa tirare un sospiro di sollievo a tutta la nostra spedizione, già raggruppata con strumentazione al seguito. Monto il fedele Tansutzu (114/1000) e lo posiziono in prima fila. Alle 11.20 ha luogo il primo contatto, inizia lo show, migliaia di macchine fotografiche scattano ed i classici occhialini sono sui volti di tutti. Nel frattempo siamo oggetto di interviste di diverse TV locali e l’elicottero del presidente egiziano Mubarak atterra non lontano dal nostro campo, per l’Egitto questo è un evento importantissimo di risonanza mondiale, con ripercussioni formidabili sul turismo e finora l’organizzazione non ha sbagliato nulla.
Il tempo trascorre velocemente e con l’eclisse ormai al 60%, notiamo Deni, che in mancanza delle foglie di un albero, proietta le piccole immagini del Sole in eclisse attraverso l’ombra delle sue dita incrociate, direttamente sul lenzuolo destinato alla visione delle ombre volanti. Immediatamente arrivano le TV e Ali fa da speaker. La luce si sta attenuando decisamente, il paesaggio desertico assume una colorazione grigiastra e irreale e l’avvicinarsi del momento clou fa salire inevitabilmente la tensione, le risate e gli scherzi si fanno più rari, la voce di Claudio e quella amplificata di Nicola tacciono.
Bruno è concentratissimo seduto a terra, Paolo guarda in alto a bocca aperta, Giorgio e Carlo armeggiano con la loro potente strumentazione, Fabrizio non ha mai parlato dall’inizio dell’eclisse.
Ci siamo, manca poco, qualcuno urla “ Ecco Venere! “, poi l’orizzonte inizia a colorarsi di un giallo-arancione intenso e Deni appostato sempre accanto al lenzuolo dà l’annuncio “ Ombre volanti!”. Probabilmente le avevo viste anche in Austria nel ’99, ma stavolta la loro osservazione è inequivocabile, un intreccio tremolante di sottili linee poco contrastate in rapido movimento. Pochi secondi e scompaiono. Nel frattempo il Sole si è ridotto ad un punto luminoso, la corona inizia ad accendersi.
“Via i filtri!”è il perentorio urlo di Ferruccio, rotto un po’ dall’emozione e anche un po’ in anticipo. Un’esplosione di gioia collettiva fa tremare il campo tendato, sono le 12.40, l’eclisse è totale e ad occhio nudo ci appare una corona bellissima, allungata, tipica dei periodi di minimo solare, mai vista così. Il buio è sensibile ma non così intenso come in Zambia in occasione dell’eclisse del 2001, la temperatura è calata da 28 a 16 gradi, do un’occhiata al 114 e la visione è formidabile, i delicati filamenti bianco-madreperlacei, si alternano alle protuberanze rosa-viola, che si stanno accendendo, là dove fra poco tornerà di nuovo il Sole.
I 3 minuti e 57 secondi della totalità sono purtroppo già passati e uno scrosciante applauso da parte delle migliaia di persone che hanno assistito a questo spettacolo della natura così unico, accoglie di nuovo la luce. E’ la mia quarta eclisse, dopo Antigua, Austria e Zambia e ognuna mi ha regalato un’emozione diversa, ma ugualmente profonda; è sempre veramente difficile descrivere il momento della totalità, un momento in cui tutto sembra fermarsi, in cui il mondo sembra trattenere il respiro davanti ad uno spettacolo così sublime e terribile, che non ha eguali in natura.
Alla fine Ali e lo staff egiziano vengono a ringraziarci per l’opportunità che abbiamo dato loro di osservare questo importante e incredibile evento astronomico, ma siamo noi che ringraziamo loro per la professionalità e la collaborazione dimostrata in ogni momento del viaggio. L’eclisse termina alle 14.00, ci attende lo smontaggio della nostra strumentazione e il lungo ritorno al Cairo, che raggiungiamo alle 21.30. Ceniamo nuovamente all’hotel Moevenpick ed infine il giorno dopo siamo di in Italia, per raccontare a chi non l’ha vista, questa splendida eclisse nella terra dei faraoni.
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