Dopo le fatiche e i rigori dello scorso tour in Algeria in occasione della pioggia di meteore Geminidi, avvenuto in Dicembre, dopo appena un mese Coelum viaggi, in collaborazione con la Coop Camelot, Lunar Society Italia e CTM Robintur, è di nuovo in pista per non perdere un nuovo appuntamento celeste decisamente più rilassante, ovvero l’osservazione di un’eclisse anulare di Sole alle Maldive.
Ci ritroviamo la sera del 10 Gennaio in 20 partecipanti sull’aereo che da Bologna, dopo uno scalo a Roma ci porterà a Malè, capitale dell’arcipelago; del gruppo fanno parte oltre al sottoscritto accompagnato dalla moglie Arianna e dal figlio Leonardo, il collega Ferruccio Zanotti, i veterani presenti in altri nostri viaggi Esther Dembitzer, Paolo Minafra, Carmela Santoro, Ellen Pokutova, Sergio Piredda, e le new entry Paolo Moro,Fausto Casadei, Donatella Briganti, Franco Lovino, Daniela Altariva, Stefano Rossi, Marianna Saracino, Anna Minafra, Filomena Manduzio, Maurizio Franchini, Roberta Barzoni.
Dopo un tranquillo volo di una decina di ore, in prossimità dell’atterraggio, cominciamo a notare dal finestrino dell’aereo gli splendidi atolli, che hanno reso celebri le Maldive, una vera e propria collana di perle dai colori, azzurro bianco e verde, che contrastano incredibilmente con il blu dell’oceano indiano. Scesi dall’aereo, un “doni” (imbarcazione veloce), ci porta dopo un’oretta sulla nostra isola di Ranhalli, facente parte dell’atollo di Malè sud e al nostro villaggio in cui abbiamo un trattamento di all-inclusive.
Abbiamo addosso ancora i vestiti invernali, decisamente inadeguati ai 30°della temperatura esterna e non vediamo l’ora di tuffarci in quell’acqua cristallina dai colori stupefacenti, mentre ci scorrono a fianco isolette dalle spiagge bianchissime di corallo e numerosi pesci volanti. Ranhalli non è da meno e attracchiamo ad uno splendido pontile su una laguna con acqua bassa e Leo, appassionato di pesci, individua subito alcuni piccoli ed innocui squali e razze che nuotano nelle vicinanze di banchi di pesci multicolori.
Dopo il cocktail di benvenuto servito dallo staff di Azemar, il tour operator di riferimento, e dopo aver preso possesso delle nostre stanze, situate in un fitto palmeto a pochi metri dalla spiaggia, ci buttiamo in acqua, caldissima e invitante, rinfrancandoci dalle lunghe ore di volo mentre il Sole ci regala il primo di una serie di tramonti spettacolari, con green flash finale. Meglio di così non poteva iniziare!
Ci danno il benvenuto anche un airone, che si mette a passeggiare sulla riva a pochi metri da noi e alcune volpi volanti, enormi pipistrelli che planano da una palma all’altra. Poco dopo al teatrino del villaggio prende la parola Paolo, presidente della Lunar Society Italia, il quale spiega a tutti i villeggianti presenti sull’isola la fortuna che avranno fra pochi giorni, il 15 Gennaio, di poter osservare un’eclisse anulare di sole, tra l’altro in questa occasione l’anularità supererà i 9 minuti, un evento piuttosto raro. Una rapida cena e poi con i due Paolo e Ferruccio facciamo un giro dell’isola ( in 10 minuti si fa un giro completo!), per cercare un luogo idoneo per le osservazioni serali: Malè è sufficientemente lontana per non dare fastidio e difatti il cielo invernale esplode sulle nostre teste, con un’evidente Via Lattea che attraversa Orione, altissimo e disteso su un fianco, mentre le 2 nubi di Magellano, che non vedevo dai tempi del viaggio in Cile nel 2004, sono sospese vicino all’orizzonte sud.
Qualche problema lo creano le luci dei pontili di attracco, che non possono essere spente per ragioni di sicurezza, ma alla fine troviamo il luogo più buio possibile che guarda a sud, tra 2 piccoli moli, già presidiato da un solitario astrofilo tedesco di nome Michael , con cui facciamo subito amicizia. Rimandiamo tuttavia le osservazioni alla sera successiva, la stanchezza infatti prende il sopravvento e poi io devo ancora montare il fedele Dobson da 25 cm, reduce appena un mese fa dal trasporto sul Tassili Algerino a dorso di mulo!
L’indomani 12 Gennaio il cielo è limpido, la spiaggia un vero e proprio paradiso. Ci attrezziamo con pinne maschere e boccaglio per uno snorkeling in compagnia degli animatori e rimaniamo sbalorditi dalla varietà e abbondanza della fauna ittica nei pressi della vicina barriera corallina ( pesci chirurgo blu, gialli, neri,pagliaccio, pappagallo, carangi, balestra, damigelle, murene per citarne alcuni e dove il reef sprofonda nel blu cupo avvistiamo pure una tartaruga marina.
Dopo una giornata passata in spiaggia ( fa ancora effetto pensare che siamo a Gennaio), osservo dopo il tramonto, assieme a Maurizio Roberta, Franco e Daniela, una poderosa luce zodiacale, che si incontra con la Via Lattea e quindi mi faccio aiutare da Paolo e Ferruccio a trasportare il Dobson nel luogo preposto alle osservazioni. Prendo subito possesso del molo e vi appoggio sopra il glorioso strumento. Lo spazio è veramente stretto e i vari membri della nostra spedizione devono fare gli equilibristi per non cadere in acqua, mentre osservano all’oculare le meraviglie del cielo equatoriale. Da un certo momento in poi, visto che la temperatura si mantiene sui 30° anche di sera, decidiamo di mettere i piedi a mollo per osservare più comodamente.
La nebulosa di Orione, Sirio, Canopo, Giove, Marte all’opposizione, Eta Carinae, le Pleiadi del Sud, suscitano grida di stupore tra i partecipanti, ma anche oggetti meno blasonati, come l’ammasso globulare NGC 2808 nella Carena ( magnitudine 7,8 e diametro 7’), che al Dobson appare luminoso e concentratissimo. Per intenditori sono invece alcune piccole galassie nell’Eridano, che mancavano alla mia personale collezione di oggetti celesti ( NGC 1187,1232, 1325, 1332 e 1353), piccole nuvolette piuttosto tenui, anche se comunque risaltabili dal fondo nerissimo del cielo, riesco ad osservare perfino la nebulosa oscura Testa di Cavallo, un vero e proprio oggetto da guinness, ma che grazie alla sua posizione praticamente allo zenit, diventa percepibile anche senza l’aiuto di filtri nebulari. Verso l’1.00 sorgono la Croce del Sud, Omega Centauri e Saturno, con l’anello quasi di taglio, che catalizza come di consueto l’attenzione.
Un po’ di lezione ai meno esperti sulle costellazioni boreali e australi visibili in questo periodo con il potente laser verde e poi ci ritiriamo soddisfatti nelle nostre camere. I giorni che precedono l’eclisse passano nel più completo relax, tra bagni, snorkeling, massaggi, mangiate di pesce e osservazioni astronomiche serali. Ma eccoci alla data fatidica: la mattina del 15 Gennaio, siamo tutti radunati nella stretta spiaggia bianca di fronte ai bungalow, chi alle prese con la strumentazione, chi disteso sui lettini con gli appositi occhialini da eclisse, chi direttamente in acqua; il cielo è sereno, qualche nuvoletta verso est, ma nulla di preoccupante, il mare di tutte le tonalità di azzurro, come sempre. Alle 10 una leggerissima intaccatura del disco solare ci segnala l’inizio del fenomeno, partono i primi scatti, si scherza con le ombre a forma di mezzaluna delle foglie della vegetazione e tutti sono allegri e soddisfatti di poter osservare un fenomeno così suggestivo in un luogo di tale bellezza, ma come spesso capita in questi frangenti la nuvola dell’astrofilo è in agguato…
Non faccio in tempo a notare una densa nuvolaglia nera, che il cielo si chiude completamente e incredibilmente inizia a piovere, prima qualche goccia poi una vera e propria tempesta tropicale: è un fuggi fuggi generale sotto le palme e nei bungalow con la strumentazione gocciolante al seguito. No comment! Ci raduniamo sotto i porticati guardando con apprensione la pioggia che cade e l’orologio, sono le 11,00, c’è ancora tempo per l’anularità, ma i volti sono scuri e si impreca sulla malasorte che accompagna gli astrofili, Paolo invece la prende con filosofia e si butta in mare sotto l’acquazzone facendo un bagno in attesa di una schiarita. Arianna, che in Cina in occasione dell’eclisse totale dello scorso Luglio,aveva predicato ottimismo nonostante i feroci monsoni, anche in questo caso non ha dubbi su un repentino cambiamento del clima.
E difatti dopo una mezz’ora la pioggia cessa e si apre qualche squarcio di azzurro, il popolo astrofilo riprende le precedenti postazioni e si attende una definitiva apertura del cielo. A dir la verità le nubi coprono ancora il sole, ma sono ora molto sottili e funzionano perfettamente da filtro naturale, consentendo una confortevole visione del Sole eclissato e del panorama circostante.
Abbiamo una situazione del tutto simile a quella vissuta in Libia in occasione della scorsa eclisse anulare dell’Ottobre 2005, le foto e le riprese diventano più drammatiche con le nuvole e i giochi di luce che esse creano, non c’è quindi da preoccuparsi, poteva decisamente andare peggio. Alle 12.35 il sole diventa un luminoso anello, prima decentrato, poi col passare dei minuti, perfettamente concentrico e poi di nuovo disassato, il tutto per una durata complessiva di 9 minuti e .Anche dopo aver osservato tante eclissi, l’emozione di un tale spettacolo della natura rimane intatta
tanto da non accorgermi che le onde rischiano di portarmi via il cavalletto fotografico. Alla fine stacco la telecamera dal cavalletto e mi dirigo in mare, per riprendere l’eclisse immerso fino alla cintola. Leo, alla sua prima eclisse guarda incuriosito quell’anello tra le nuvole e tutti i partecipanti sono estasiati dalla bellezza del fenomeno, che rivaleggia con la bellezza del paesaggio.
Poi il cielo si rasserena completamente e seguiamo la parzialità fino alla definitiva uscita della Luna dal disco solare che avviene alle …Le solite interviste di fine eclisse complimentandoci per il successo della spedizione e in serata si festeggia con una cena sui pontili a base di aragosta e spumante organizzata da Paolo.
Ma la vacanza non è ancora finita. Nei giorni successivi ci aspetta ancora un giro in barca alla vicina isola deserta di Baadhu, una lingua di sabbia bianchissima in un mare di un azzurro mai visto, con un relitto all’orizzonte di una nave arenata sul reef, e successivamente veniamo scortati da alcuni delfini saltellanti, all’isola dei pescatori, in cui oltre ai consueti mercatini abbiamo modo di osservare la vita e gli usi della popolazione maldiviana.
Ci raccontano che qui si sono sentiti gli effetti dello tsunami del 2004, ma che grazie all’aiuto economico dell’ex arbitro Collina, si sta procedendo alla ricostruzione di scuole e asili. Il 18 Gennaio, termina questo viaggio da sogno in una terra paradisiaca, che ci ha regalato tante emozioni astronomiche e non, ci attende ora il lungo ritorno a casa ed il tremendo impatto con il freddo, il ghiaccio e l’umidità nostrani, in Italia l’estate è ancora molto lontana…