CERN 2014: 50 anni nel cuore della materia
di Massimiliano Di Giuseppe
Per la terza volta, visti i successi precedenti, ci convinciamo ad organizzare un nuovo viaggio al Cern di Ginevra, sempre in collaborazione con Coop Camelot, Coelum e CTM Robintur , nella speranza di poter accedere questa volta anche ai laboratori del sottosuolo. I contatti nel corso dei mesi ci sono stati, ma fino all’ultimo non abbiamo avuto risposte certe, chi organizza le visite infatti deve far fronte a richieste da tutto il mondo e soprattutto il nostro è un gruppo numeroso, difficile da gestire per questioni di sicurezza. Siamo infatti 48.
Da Ferrara, alle 4 del mattino del 13 Giugno, prendono il pullman oltre a me e al collega Ferruccio Zanotti, Marica Draghetti, conosciuta nell’ultimo viaggio in Lapponia Finlandese, Marco Cardin, astrofilo di Padova dalle straordinarie competenze deep sky ed i nuovi Antonio Benci, Gianna Gazzi, Archilde e Graziella Goberti, Mario Lazzari, Claudia Milan, Paolo Raimondi, Auro Sgarbi, Claretta Zerbinati. Poco dopo a Bologna, salgono anche lo storico Roberto Iorio, con noi in Giordania e Oman e incontriamo per la prima volta Michele Argentino, Enzo Cortesi, Alba Guizzardi, Jacopo e Marino Lenzi, Elisa Leo, Vito Lopriore, Cristina Magnani, Etala Manaresi, Tullia Negri e Samuele Rebuttini.
Sul fare dell’alba, alle 5.30 siamo a Modena per raccogliere i Finlandesi Lauro Giovanetti e Gabriella Borghetto, gli Svedesi Paolo Tura e Laura Longhi e per fare conoscenza con Fausto Artoni, Monica Barilli, Maurizio Paolo e Valeria Bizzini, Gian Franco Cagnoni, Nunzia Chiaradonna, Patrizia Frigieri, Maria Cristina Gheduzzi, Costantino Monari, Pier Luigi Nanni, Vanna Olivieri, Carlo Stefani, Ornella Tondelli e Gilberto Zoboli.
Gli ultimi partecipanti li troviamo a Torino alle 9.30, Anna Maria Zappaterra, con noi in Svezia nel 2013 ed i nuovi Davide Locatelli, Bernardina Pelissero e Michela Audisio.
Come lo scorso anno il nostro autista è il biondo Lorenzo, una garanzia, che ci conduce come prima tappa in Francia, precisamente a Chambery, graziosa cittadina antica capitale della Savoia, in cui arriviamo nel primo pomeriggio accomodandoci al nostro hotel Mercure Chambery Centre, vicinissimo al centro storico, la giornata è soleggiata, anche se iniziano a formarsi nuvoloni grigi temporaleschi.
Abbiamo appuntamento con le guide Elsa e Chantal, che ci dividono in due gruppi e ci accompagnano a visitare la città. Il primo monumento che ci viene mostrato è la Fontana degli Elefanti, realizzata nel 1838 dallo scultore Sappey in ricordo delle imprese militari in India del generale Boigne, in seguito grande benefattore per la città.
Poi la cattedrale di San Francesco di Sales, del XV secolo, che ospita sulle volte la più grande collezione d’Europa di archi gotici dipinti in Trompe l’oeil, che danno veramente l’impressione tridimensionale di stucchi e rilievi sui soffitti. Dopo aver attraversato un dedalo di vicoli e viuzze, arriviamo al Castello dei Duchi di Savoia e siamo colti dal temporale poco prima di entrare nella Saint Chappelle, anch’essa ornata con dipinti sullo stesso stile, una tecnica molto diffusa a Chambery e utilizzata anche sulle facciate delle case e palazzi. Visitiamo quindi la sala del Consiglio Comunale, che fa parte del complesso di edifici che costituiscono il Castello, tutti affacciati su una piazza ricca di aiuole con fiori lilla di lavanda.
Ci fermiamo nel viale principale della città presso una Chocolaterie e salutiamo le nostre guide, prima di tornare in albergo per un po’ di riposo e prima di recarci a cena al ristorante Taverne du Maitre Kanter in cui ci viene proposto carpaccio di manzo, ala di razza con capperi e patate al vapore e semifreddo alla nocciola.
Facciamo due passi in centro, ammirando i numerosi palazzi nobiliari in stile piemontese che circondano il castello e la cattedrale e con Marco, Ferruccio, Roberto, Marica, Lauro e Gabriella, ci gustiamo una birra in un locale all’aperto all’interno di una suggestiva piazzetta.
Il 14 Giugno è il giorno della visita di Ginevra e del Cern. Siamo guidati nella visita della città, prima in pullman e poi a piedi da Helene e Sergio con cui rivediamo i principali monumenti e palazzi delle due precedenti visite, tra cui la sede dell’ONU della Croce Rossa e dell’UNICEF, il lago Lemano, la cattedrale di St.Pierre, la casa di Jean Jacque Rousseau e la Place du Bourg de Four.
Dopo gli acquisti di baguette presso il centro commerciale Manor, Lorenzo ci conduce al Cern, il Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare, che quest’anno celebra il 50°anno della sua esistenza. Un rapido colloquio con la ragazza della reception ci conferma purtroppo che è impossibile per il nostro gruppo visitare gli esperimenti sotterranei, ci rimangono quindi come di consueto la visita del Globe e dell’esposizione Microcosm, in cui attendiamo l’arrivo della nostra guida Nico.
E’ un giovane spigliato e molto preparato, che in modo chiaro e coinvolgente ci introduce nelle meraviglie della fisica delle particelle, partendo dagli scopi con cui è stato concepito il Cern, ovvero rispondere a domande fondamentali che l’uomo da sempre si è fatto: “ Da dove veniamo?” “Di che cosa siamo fatti e quanto ancora è nascosto ai nostri occhi?”. L’LHC, il grande acceleratore di particelle del Cern, cerca proprio di capire cos’è successo dopo il Big Bang e di migliorare la nostra comprensione dell’universo e delle leggi che lo regolano.
Al momento, continua Nico, Il Modello Standard è la teoria che spiega meglio come funziona la natura a livello subatomico e l’LHC sta scartando e demolendo via via altri modelli fisico-matematici proposti dai teorici. A sostegno del Modello Standard si deve annoverare anche la recente conferma del Bosone di Higgs, scoperto il 4 Luglio 2012.
L’acceleratore, prosegue, funziona sostanzialmente con un campo elettrico che accelera le particelle ( protoni o ioni di piombo ) fino al 99,9% della velocità della luce ed un campo magnetico che ne curva la traiettoria, in modo da farle scontrare violentemente e profondamente. La pioggia di particelle che si origina dalla collisione viene poi fotografata, per rispondere a domande di alcuni di noi, dai 4 grandi rivelatori ATLAS, CMS, ALICE e LHCb, posti lungo i 27 km di circonferenza del tunnel sotterraneo.
Nico pone poi l’attenzione sulle ricadute nella vita di tutti i giorni delle ricerche che si fanno al Cern: Internet per esempio è stato concepito al Cern nel 1989 da Tim Berners per facilitare lo scambio di dati con i colleghi. Ma le applicazioni le possiamo trovare anche nel campo della criogenia, della superconduttività, della tecnologia del vuoto, della microelettronica e ingegneria civile e non ultima in diagnostica medica. Attualmente il Cern sta coordinando le attività per creare il Grid, una “griglia” di computer collegati a livello mondiale attraverso reti di comunicazione. Il Grid costituirà un’enorme potenza di calcolo!
Veniamo condotti poi alla sala controllo del gigantesco esperimento ATLAS, che già avevamo visitato nel 2011 e qui fioccano le domande a cui Nico risponde volentieri e con competenza addentrandosi sempre di più nella fisica nucleare, accennando alla famiglia di particelle ( leptoni e quark) che oggi spiegano la materia ordinaria ( elettrone, neutrino elettronico, quark up e down ) e alle due famiglie di seconda e terza generazione ( muone, neutrino muonico, quark sharm e strange e poi tau, neutrino tauonico quark top e bottom ), che differiscono dalla prima per una massa maggiore.
Ci sono poi le particelle mediatrici delle 4 forze fondamentali, i cosiddetti bosoni, chiamati gluoni per la forza forte, fotoni per quella elettromagnetica, W e Z° per quella debole e gravitoni ( non ancora scoperti ) per la gravità. A questi si aggiunge nel modello standard il Bosone di Higgs, responsabile della massa di tutte le particelle. Finora dice Nico, dal momento della sua scoperta, abbiamo trovato una ventina di Higgs, prodotti in milioni di collisioni, accuratamente selezionate.
Certo il gravitone non è ancora stato scoperto e chi lo scoprirà vincerà senz’altro il Premio Nobel, ma quest’anno, il 17 Marzo 2014, i ricercatori americani dell’Osservatorio Bicep-2, un telescopio sensibile alle Microonde installato in Antartide, hanno osservato in modo indiretto, tracce di onde gravitazionali primordiali impresse nella polarizzazione della radiazione fossile del Big Bang, una grande scoperta, che da’sostegno alla teoria dell’inflazione ( un’espansione velocissima dell’universo appena nato), sposta le nostre conoscenze ad appena 10 alla -35 secondi dopo il Big Bang e avvicina sempre di più l’unificazione delle 4 forze fondamentali.
Affascinati da questi argomenti, seguiamo Nico e altri suoi colleghi all’Hangar SM 18,visto anch’esso per la terza volta, in cui vengono realizzati e calibrati parti degli esperimenti sotterranei. Al termine della visita ringraziamo Nico per la sua disponibilità e competenza ribadendo ancora una volta come sia fondamentale la figura del divulgatore per portare un certo tipo di conoscenze al grande pubblico. A questo proposito ricordo il recente incontro avvenuto a Marzo con Alberto Angela, celeberrimo antropologo, divulgatore e personaggio televisivo, che a Modena ha spiegato in maniera semplice ed esemplare le meraviglie della Cappella Sistina.
Di ritorno a Chambery, il nostro ristorante ci fa assaggiare, insalata con formaggio di capra e prosciutto crudo, petto di pollo alla griglia con crema di polenta e legumi e dolce foresta nera, poi di nuovo una birra nello stesso locale della sera precedente per attendere la mezzanotte, orario d’inizio della partita d’esordio dell’Italia ai mondiali di calcio brasiliani contro l’Inghilterra, che vediamo in gruppo nella hall del nostro hotel.
La vittoria della squadra italiana alimenta facili entusiasmi che ben presto naufragheranno con una prematura ma meritata eliminazione…
15 Giugno, lasciamo al mattino presto Chambery per dirigerci ad Annecy, la Venezia della Savoia, che già avevamo apprezzato lo scorso anno, con la sua tipica architettura fatta di canali e piccoli ponticelli in pietra, case colorate e negozietti d’artigianato. Oggi ad Annecy è il giorno del mercato ortofrutticolo, una vera esplosione di colori e profumi, che ci accompagna nella nostra salita al Castello, coronato da un bellissimo arco tangente superiore, un raro fenomeno di rifrazione della luce solare sui cristalli di ghiaccio di nubi alte e sottili, che in quel momento transitano in cielo.
Pranziamo con una gallette, una crepes salata fatta con grano saraceno e salutiamo Annecy mentre un anziano suona un carrillon a manovella nei pressi del Palais de l’Isle e dopo poche ore ci troviamo sotto l’imponente ghiacciaio del Monte Bianco.
Anche questo viaggio arriva a conclusione, ora dovremo attendere il 2017 prima di tornare al Cern e sperare di accedere agli esperimenti sotterranei, dall’anno prossimo infatti e per 2 anni l’LHC sarà riattivato e bisognerà aspettare il successivo periodo di manutenzione, perché il pubblico possa scendere ai giganteschi esperimenti. Saranno sicuramente 2 anni di scoperte rivoluzionarie ed emozionanti, che spingeranno al limite i confini della tecnologia e della conoscenza.
Ma la cosa forse più importante e miracolosa che si continuerà a fare al Cern, sarà quella di unire persone da tutto il mondo, di tutte le culture e religioni, senza distinzioni ( circa 10.000 scienziati da più di 110 paesi ), il cui lavoro verrà messo a disposizione della comunità scientifica internazionale, senza alcuna connotazione di tipo militare. E di questi tempi non è poco…