FRECCE TRICOLORI: ASTRONAUTI RIUNITI A RIVOLTO ( UD )
di Massimiliano Di Giuseppe
Grande entusiasmo e bagno di folla per gli 8 astronauti italiani riuniti il 6 Settembre, all’aeroporto “Visintini” di Rivolto ( UD ) in occasione del 55°anniversario delle Frecce Tricolori.
Erano presenti per la prima volta insieme il Gen. B.A. Roberto Vittori, il Ten. Col. Walter Villadei, il Magg. Luca Parmitano, il Cap. Samantha Cristoforetti, il Col. (r) Maurizio Cheli, l’Ing. Paolo Nespoli, l’Ing. Franco Malerba e l’Ing. Umberto Guidoni.
L’iniziativa si è svolta all’interno di un grosso hangar in cui è stato ricavato uno stand dedicato all’agenzia spaziale europea ( ESA) ed italiana (ASI), con in mostra anche l’IVX (Intermediate eXperimental Vehicle), veicolo sperimentale europeo che a febbraio 2015 è stato lanciato nello spazio in volo suborbitale ipersonico ed è rientrato sulla terra in planata auto controllata.
Gli astronauti hanno raccontato le loro esperienze nello spazio e si sono concessi volentieri alle domande dei giornalisti e del pubblico.
AstroSamantha, come l’ha definita il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stata sicuramente la protagonista indiscussa dell’incontro, acclamata dal pubblico con un lunghissimo applauso. Samantha, partita il 24 Novembre 2014 con una Soyuz russa da Baikonur ( Kazhakistan ), nell’ambito della missione Futura, al momento del rientro dalla Stazione Spaziale Internazionale, l’11 giugno 2015, ha frantumato un primato dietro l’altro: record europeo e record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo; prima italiana nello spazio e astronauta del nostro Paese con più giorni di presenza in orbita; primo astronauta non russo per tempo trascorso nello spazio alla sua prima missione.
Inevitabile quindi che sia diventata per tutti un simbolo da emulare e venga chiamata e cercata ovunque nei più svariati ambiti, non solo scientifici (vedi Festival di Sanremo).
L’astronauta italiana, ricorda di essere stata veramente colta di sorpresa dalla grande curiosità e dall’entusiasmo con cui il pubblico ha seguito la sua missione, augurandosi che si mantenga nel nostro paese un interesse attento per lo spazio e la scienza.
Parlando invece delle Frecce Tricolori e dell’Aeronautica militare italiana, definiti un vero e proprio “ritorno in famiglia” , vede una certa similitudine tra astronauti e pattuglia acrobatica: per entrambi è richiesto un forte addestramento ed un’attenzione estrema al dettaglio ed “ entrambi trasmettono emozioni, senso di comunione. Loro portano il tricolore nel cielo, noi lo portiamo nello spazio”.
Di turismo spaziale si è parlato con Roberto Vittori, che ha all’attivo ben 3 missioni, nel 2002 e nel 2005 con la Soyuz e nel 2011 a bordo dello Shuttle Endeavour, che l’hanno portato sulla ISS dove ha condotto diversi esperimenti per conto dell’ASI. Egli ritiene lo spazio un “normale ambiente di lavoro”e spera che in futuro si possano sviluppare sistemi più comodi per uscire e rientrare nell’atmosfera, come oggi è normale prendere l’aereo.
Franco Malerba ha ricordato il suo primo volo: è stato infatti il primo astronauta italiano a volare nello spazio nell’ormai lontano 1992 sullo Shuttle Atlantis, occupandosi tra le altre mansioni, di testare il satellite italiano Tethered, il satellite “appeso ad un filo”.
Umberto Guidoni ha posto l’accento sull’emozione che si ha la prima volta che si è sospesi lassù e si guarda la Terra: “dallo spazio si ha la coscienza di un pianeta fragile, che non può più tollerare quello che gli facciamo”. Egli ha volato la prima volta assieme al collega Maurizio Cheli nel 1996 sullo Shuttle Columbia per il secondo test del Tethered, poi di nuovo nel 2001 in uno dei voli di assemblaggio della ISS con l’Endeavour.
Gli fa eco proprio Cheli, ricordando che per quanto un astronauta possa essere preparato ad andare nello spazio e conosca nel dettaglio ogni singolo aspetto della missione, il momento in cui si guarda per la prima volta fuori dai finestrini, rimane indimenticabile ed incredibile.
Walter Villadei, rispondendo alla domanda di un bambino, spiega il percorso da fare per diventare astronauta, che parte prima di tutto da una grande passione per il volo, da una grande forza di volontà e dallo studio e applicazione. Lui stesso si sta ancora addestrando in attesa del suo primo battesimo nello spazio.
Luca Parmitano, sulla ISS nell’ambito della missione Volare nel 2013 ha raccontato la sua pericolosa uscita extraveicolare in cui ha rischiato la vita dopo che il casco si era riempito d’acqua, ricordando come lo spazio sia veramente un ambiente estremo.
Infine Paolo Nespoli ha rivissuto le prime due esperienze in orbita, nel 2007 con il Discovery per una missione di assemblaggio della ISS e nel 2010 con la missione Magisstra a bordo di una Soyuz e ha parlato con entusiasmo della prossima missione, che lo porterà di nuovo in orbita nel Maggio del 2017. “Ho ancora tante cose da fare nello spazio!”, ha concluso.
Dopo questo emozionante momento la giornata è proseguita con gli show di svariate pattuglie acrobatiche, oltre alle Frecce, anche le pattuglie spagnole, olandesi e turche, più diversi solisti da brivido su caccia militari come il Mig 29 o addirittura su elicotteri o antichi biplani.
La manifestazione ha raccolto alla fine ben 400.000 presenze, che testimoniano quanto sia grande l’interesse del pubblico per questo genere di iniziative.
FOTO DI: Marica Draghetti