LAPPONIA FINLANDESE 2014: alla ricerca dell’aurora sfuggente
di Massimiliano Di Giuseppe
Ad appena un mese dall’ultimo viaggio in Oman, Coelum viaggi torna in pista, con una destinazione decisamente più fresca, la Lapponia Finlandese, una meta scelta attentamente dopo il successo dello scorso anno in Svezia, che dovrebbe dare simili garanzie in quanto a statistiche meteo e visibilità delle aurore boreali.
E’ anche l’occasione per visitare la Finlandia, un paese che vedo per la prima volta e che si preannuncia altrettanto affascinante, l’organizzazione è ancora una volta affidata a CTM Robintur con il supporto di Agamatour , in collaborazione con la Coop Camelot.
Il 28 febbraio ci troviamo ancora una volta all’aeroporto di Malpensa in ben 26 partecipanti, praticamente tutte facce nuove: Andrea Lazzarin, Marilena Pagliari, Rino Costa, Maria Teresa Gasperazzi, Lauro Giovanetti, Gabriella Borghetto, Giuliano Soragni, Antonella Leoni, Prospero Corradini, Gabriella Zini, Giovanni Pelati, Iole Magnoni, Marica Draghetti, Stefano Ottani, Adriano e Francesca Bissardella,Flavia Alberoni, Donata Chiarini, gli unici noti sono le “australiane”Stefania Montaldo e Adelina Friedmann, gli “uzbeki”Flavio Turchi e Silvana Rota, Alberto Severi, conosciuto al Cern a Settembre e gli storici Mauro Tralli ed Esther Dembitzer.
Dopo un comodo e veloce viaggio, siamo ad Helsinki, capitale finlandese nel primo pomeriggio e veniamo accolti dalla nostra guida Leena che ci carica su un bus per un city tour. La temperatura è tutto sommato gradevole, 0°, il cielo un grigiore compatto, per terra pochissima neve.
Helsinki ci sorprende subito, una città giovane e moderna, con un parco ad ogni angolo ed un susseguirsi di baie, isole ed insenature che si affacciano sul Mar Baltico in una perfetta fusione tra architettura e natura.
C’è perfino una chiesa ricavata direttamente nella roccia, la chiesa di Temppeliaukio, progettata da Timo e Tuomo Suomalainen nel 1969 , con le pareti interne di roccia cruda ed una cupola di filo di rame che la richiude. Ha un’ottima acustica e ospita continuamente concerti, Leena ci indica infatti alcuni coristi che stanno iniziando le prove.
Sfiliamo accanto al Museo di arte contemporanea, a quello della musica ( con 7 piani interrati), a quello di Storia Naturale, per arrivare al quartiere di Toolo, pieno di vecchi ed eleganti edifici che si nascondono tra i rami degli alberi , tra le rive ghiacciate, i piccoli laghetti ed i parchi, come quello che ospita una scultura in metallo dedicata al musicista Jean Sibelius ( 1865-1957), realizzata da Eila Hiltanen nel 1967, raffigurante il suo volto e una sorta di organo a canne.
Un altro quartiere affascinante ed immerso nella natura è quello di Meilahiti, famoso per le sue ville, lo Stadio Olimpico e le saune, una vera ossessione per i finlandesi. Osservando da lontano l’isola fortezza di Suomenlinna, arriviamo alla zona del porto, con gigantesche rompighiaccio ormeggiate e al vicino centro storico, in cui scendiamo per ammirare da vicino la bianca cattedrale luterana in stile neoclassico, la Tuomiokirkko, preceduta da un’altissima scalinata da cui si gode di un bel panorama sulla piazza. Nella zona del porto si accende un lunghissimo e potente fascio laser a scopo ornamentale che ci scavalca e si perde lontano.
Salutiamo Leena ringraziandola per le esaurienti spiegazioni e veniamo accompagnati nuovamente in aeroporto per il volo serale per Ivalo, cittadina lappone a 300km a Nord del Circolo polare artico, ad una latitudine di 68° e 36’N. Avverto il nostro gruppo di tenersi pronti per osservare eventuali aurore dal finestrino dell’aereo, soprattutto quando saremo in fase di atterraggio a Ivalo, quando l’aereo abbasserà le luci interne e compirà qualche virata. L’attività solare negli ultimi giorni è stata molto intensa, tanto da generare la sera del 27 Febbraio aurore visibili perfino in Irlanda e Scozia, il meteo dei prossimi giorni invece è tutt’altro che confortante…
Le hostess passano con un modesto panino, qualche bevanda, poi ecco iniziano le operazioni di discesa, finora dal finestrino non si è visto assolutamente nulla, ma meglio non abbassare la guardia. Infatti puntualmente, non appena l’aereo compie una virata e l’orizzonte nord diventa visibile, una spettacolare aurora verde-gialla in veloce evoluzione è lì davanti ai miei occhi.
Sveglio Mauro accanto a me che si sporge per vedere, chiamo anche Prospero nel sedile davanti e cerco di avvisare gli altri partecipanti. La mia concitazione non passa inosservata e ben presto anche i turisti francesi ed il nugolo di giapponesi si precipitano ai finestrini rischiando di sbilanciare l’aereo. Purtroppo solo il nostro lato avrà la fortuna di vedere le aurore, Marica, Esther e tutti i passeggeri dall’altro lato non vedranno nulla…
Una volta atterrati Adelina è raggiante, è riuscita anche a fare una foto direttamente dal finestrino, se pur disturbata dalle luci interne ed esterne dell’aereo, altri hanno lo sguardo più torvo, le pessime previsioni meteo ci vengono infatti confermate da Marzio, la guida che ci accoglie ad Ivalo: “Quest’anno il meteo è stato assolutamente anomalo” ci dice,” con temperature di 0°o anche superiori, situazione che non si verificava da 70 anni, la settimana scorsa è perfino piovuto , una cosa impossibile in queste zone in questo periodo!”
Marzio rincara la dose: “ Normalmente Febbraio e Marzo sono i mesi più sereni, è veramente strana questa coltre di nubi che dura da alcune settimane…” I componenti della spedizione si guardano sospettosi l’un l’altro per cercare un’eventuale colpevole per una situazione così sfortunata…
Cerco di rasserenare gli animi ricordando che per esperienza anche in circostanze disperate, come in Islanda, alla fine qualcosa abbiamo visto. Dobbiamo avere fiducia! Proprio per questo motivo, una volta preso possesso delle nostre stanze all’Hotel Santas Tunturi di Saariselka, aver mangiato velocemente il panino che ci era stato fatto trovare in stanza e aver indossato l’abbigliamento artico, precedentemente prenotato, siamo pronti per la prima uscita osservativa.
Marzio ci accompagna su una collinetta in mezzo al bosco, per allontanarci dalle luci dell’hotel, la postazione osservativa è presa di mira naturalmente dai giapponesi, che attendono come noi muniti di cavalletti e macchine fotografiche un’improbabile schiarita. Io ed Esther, memori del freddo patito lo scorso anno ad Abisko, troviamo addirittura eccessivo l’abbigliamento artico e ricordiamo ancora con nostalgia e meraviglia quelle fantastiche aurore. Qui invece le nuvole diffondono le luci del paese e uno strano chiarore biancastro avvolge il cielo, solo in alcuni momenti ci pare di intravedere qualche movimento verdognolo dietro alle nubi, sì forse sono aurore, devono essere veramente intense per vedersi attraverso questa coltre!
Qualcuno prova a fare foto ma le tenui sfumature aurorali sono annegate nella luminescenza del fondo cielo.
Stiamo ancora un po’ poi decidiamo di coricarci, sperando nelle prossime sere, io e Mauro abbiamo un vero appartamento a disposizione, addirittura 6 letti su due piani con mansarda, salottino, cucina e bagno con sauna!
L’indomani 1 Marzo, dopo un’abbondante colazione, siamo pronti per il safari in motoslitta, il cielo naturalmente è nuvoloso e ogni tanto cade qualche fiocco di neve, Marzio ci accompagna al briefing per il funzionamento dei mezzi e quindi si parte! I panorami nordici sono sempre molto belli, boschi, laghi ghiacciati, collinette ( i cosiddetti Tunturi, le tipiche colline finlandesi ), ma la mancanza di un cielo blu che faccia da contrasto col bianco della neve si fa sentire.
La pioggia tra l’altro caduta i giorni scorsi ha sciolto la neve sugli alberi, impoverendo ulteriormente la spettacolarità del luogo.
Con Mauro mi alterno alla guida fino all’arrivo al luogo destinato al pranzo, un caratteristico rifugio in legno in mezzo al bosco, sulle rive di un lago ghiacciato, in cui ci viene servita una zuppa calda e stufato di manzo. Nel viaggio di ritorno il cielo sembra più chiaro quasi volesse rasserenarsi, ma è solo un attimo e una volta a Saariselka si torna nel grigiore completo, anzi inizia a nevicare copiosamente.
Ceniamo a buffet sempre in hotel poi, con Adelina, Stefania, Esther, Alberto, Stefano, Mauro, Marica e Marzio, rimaniamo un po’ nella hall a sorseggiare un Terva, il tipico liquore finlandese a base di pece. L’aroma ci lascia un po’ perplessi e ci ricorda una provola affumicata…Si chiacchiera fino a tardi, poi, vista l’inesorabilità del meteo ci ritiriamo ancora una volta in camera.
2 Marzo, le nuvole sono sempre lì a darci il buongiorno, carichiamo i nostri bagagli sul pullman e abbandoniamo Saariselka, per dirigerci come prima tappa all’esclusivo residence-villaggio Kakslauttanen, una struttura di soggiorno che riassume ciò che ognuno di noi immagina della Lapponia, cottage in muratura, pietra e legno disseminati nella foresta, dotati di sauna caminetto e tutti i comfort, poi un lago di ghiaccio in cui per gli amanti delle emozioni estreme è possibile immergersi da un foro praticato in superficie ( la temperatura dell’acqua è di 2-3° sopra zero, per cui l’immersione dev’essere rapidissima per non andare in ipotermia ), attraversato il lago si arriva poi agli igloo di vetro, realizzati con uno speciale vetro termico in grado di mantenere una temperatura interna gradevole e consentire una comoda visione notturna delle aurore direttamente dal proprio letto.
Marzio ci accompagna a vedere anche gli igloo di ghiaccio, che vengono realizzati ogni inverno e in cui è possibile pernottare, mantengono una temperatura interna costante di -3/-5° e si dorme con sacco a pelo su pelli di renna che isolano bene dal letto, anch’esso di ghiaccio.
Sempre di ghiaccio è anche una piccola chiesetta in cui vengono celebrati matrimoni ed infine entriamo in una grande piramide di vetro in cui si può ammirare in gruppo le evoluzioni delle aurore e in cui ci viene servito succo di mirtillo caldo. Prospero guardando il costante grigiore fuori dal vetro mi si avvicina: “ Ma le vedremo queste aurore?”
Con questa domanda sibillina procediamo con un altro importante appuntamento: i cani da slitta! Memore delle cadute dello scorso anno cerco di avvisare i partecipanti sulle intrinseche difficoltà di condurre la slitta, i cani tirano molto, per cui bisogna tenere il piede quasi costantemente sul freno e fare attenzione alle curve!
Ma stavolta i cani sembrano decisamente più mansueti, anzi a volte occorre spronarli visto che si fermano spesso a mangiare la neve, probabilmente per questo “caldo”fuori stagione. Rispetto alla Svezia, la slitta prevede anche un passeggero, nel mio caso Marica, a cui concedo anche di guidare la slitta sapendo di non rischiare troppo viste le condizioni dei cani…
Il colore bianco del cielo si confonde con quello della neve con l’unica eccezione di alberi e arbusti scuri che si cerca di evitare lungo il percorso. Al termine c’è il tempo per un tè, ma non per la prevista salsiccia rosolata al fuoco, siamo arrivati un po’ lunghi sulla tabella di marcia e Marzio ci porta immediatamente a Inari a vedere il museo Siida dedicato alla cultura della popolazione Sami, consegnandoci al rubicondo Timo, una guida artica locale, che ce lo illustra con dovizia di particolari.
Arriviamo quindi al nostro hotel Korpikartano a Menesjarvi, nel pieno del Parco nazionale di Lemmenjoki, con ampie porzioni di foresta protetta, dove vivono orsi, ghiottoni e aquile reali, oltre a migliaia di renne in allevamenti o libere. Poco prima dell’arrivo in hotel abbiamo il primo impatto proprio con alcune di queste che si aggirano nella neve fresca sul ciglio della strada, quindi la titolare dell’hotel, assieme alle sue assistenti ci dà il benvenuto indicandoci le stanze e la “kota”per la cena, la tipica capanna in legno dei Sami.
L’albergo è una sorta di rifugio alpino, ma le stanze sono comode, calde ed accoglienti, anche qui c’è una sauna, stavolta però comune, la proveremo domani, oggi ormai è un po’ tardi. A cena, nell’intimità della kota destinata esclusivamente al nostro gruppo, assaggeremo la renna, il piatto principale, accompagnata da una salsa ai lamponi. Sempre presente sui tavoli, come negli altri ristoranti la tipica tazza in legno finlandese chiamata Kuksa.
Marzio ci accompagna subito dopo al vicino lago ghiacciato, il luogo è buio, molto simile ad Abisko, peccato per le solite nubi che non ci danno tregua, inizia un’attesa snervante, qualcuno dice di aver visto alcuni bagliori, ma si tratta probabilmente delle luci di alcune motoslitte che si riflettono sulle nubi basse. Si attende anche in una piccola kota riscaldati dal fuoco, ma ben presto il fumo rende l’aria irrespirabile.
Malinconicamente, quando è quasi l’ 1.00 mi ritiro ancora una volta, alcuni, rimasti fiduciosamente mi diranno l’indomani mattina a colazione di aver visto forse qualche striscia biancastra muoversi in cielo fra le nubi, chissà, forse erano aurore, ma non ne sono sicuro.
Il 3 di Marzo partiamo con due minibus per la visita di un vicino allevamento di renne, proprietà di una famiglia Sami, per la precisione la famiglia di Heikki Pallto, un membro del parlamento Sami. Veniamo condotti nella grande sala da pranzo dove la moglie indossa tutta una serie di abiti tradizionali spiegandocene le caratteristiche e ci mostra vari oggetti di uso comune realizzati con pelli o altre parti della renna. I figli invece ci portano fuori a vedere le renne da vicino, raccontandoci come si svolge la vita di un allevatore, dalla marchiatura degli animali, alla loro raccolta con le motoslitte alla macellazione, ecc.
L’importante è non chiedere mai ad un Sami quante renne ha, sarebbe come chiedere a qualcuno quanti soldi guadagna! Ci viene quindi offerto il pranzo seguito da alcuni canti yoik da parte del figlio più giovane, quindi salutiamo la famigliola e torniamo in hotel dove ci aspetta una tonificante sauna.
Stasera è l’ultima possibilità di osservare le aurore, l’ultima speranza, per quanti non hanno mai visto questo straordinario fenomeno della natura o per chi vuol cercare di rivederlo, in molti è evidente la delusione di queste notti finlandesi.
E così dopo la cena nella kota, questa volta a base di salmone affumicato ci sistemiamo ancora una volta in attesa, chi seduto, chi in piedi, oppure chi come Stefano compiendo foto suggestive a lunga posa saltellando davanti all’obiettivo con la torcia accesa, ma ancora una volta la buona sorte ci volta le spalle. Si rimane ancora un po’ a parlare con Giuliano, l’artista pittore di Modena, con Prospero, che ha una casa sull’appennino reggiano a 1200m da cui il cielo di notte è splendido, con Flavio, con cui si rivive il transito di Venere in Uzbekistan del 2012, poi uno ad uno tutto il gruppo getta la spugna e si ritira in camera…
Tutti… meno uno… Lauro, che verso le 5.00 decide di alzarsi e di uscire all’aperto per accendersi una sigaretta…
Nel dormiveglia sento bussare ripetutamente alla mia porta, ci metto un po’a realizzare e avvicinandomi sento dall’altra parte Lauro pronunciare queste parole: “ E’ tutto sereno e si vedono le aurore!”Non riesco a crederci, vuoi che abbiamo avuto il colpo di fortuna finale? Cerco di vestirmi il più velocemente possibile ed evito di mettermi l’attrezzatura artica, infilo gli scarponi, ed esco in pigiama e giubbotto, bussando velocemente alle porte di Marica e Stefano senza ottenere risposta. Mauro che condivide la mia stanza si gira dall’altra parte e continua a dormire.
Una volta sul lago ghiacciato mi rendo conto che il cielo è chiaro e sta albeggiando, effettivamente si vedono le stelle, con Marte rosso e luminoso e facendo attenzione verso nord ovest si nota qualche striscia grigio azzurrina in lentissimo movimento, simile a cirri. Sono le aurore! Ma decisamente sotto tono. Lauro e la moglie Gabriella confermano, rispetto al momento in cui erano usciti il fenomeno si è nettamente affievolito, la speranza è che sia venuto qualcosa di buono nelle foto. Il tempo di tornare sulla soglia dell’hotel e già le aurore non si vedono più, non è proprio il caso di avvisare gli altri.
Dopo qualche ora una giornata limpida e radiosa ci attende a colazione, Alberto è basito, “ Che pacco! Proprio oggi che si torna a casa!”Ma tutto il gruppo viene informato della performance di Lauro, che al suo ingresso nella sala colazioni viene accolto da un applauso scrosciante e naturalmente un po’ invidioso e tutti corrono ad ammirare le sue foto, un giusto premio a tanta costanza.
Nella luce del sole e con il cielo azzurro il panorama del lago ghiacciato e del bosco attorno all’hotel è tutta un’altra cosa e abbiamo un piccolo assaggio di come poteva essere questa vacanza con un po’ di fortuna in più, anche se in ogni caso è stato un viaggio ugualmente bello e ricco di spunti e situazioni da ricordare.
Poco dopo salutiamo la Finlandia, volando da Ivalo, ad Helsinki fino a Malpensa nel nostro percorso a ritroso e salutiamo anche il nostro bravo e disponibile Marzio di Agamatour. Guardando al futuro dei viaggi nordico-aurorali, partiamo dal presente, ovvero dalla constatazione, una volta esaminati i resoconti di altre spedizioni avvenute nello stesso periodo, che Abisko rimane in assoluto il luogo migliore dal punto di vista meteo di tutto il Nord Europa ed è lì che bisogna tornare!
La caccia continua…
LE FOTO DI AMBIENTE SONO DI: Massimiliano Di Giuseppe, Esther Dembitzer, Marica Draghetti, Stefano Ottani e Mauro Tralli
Le FOTO DELLE AURORE SONO DI: Lauro Giovanetti e Adelina Friedmann